Sarà Francesco Magagnoli una delle principali scommesse su cui punterà lo staff tecnico virtussino nella stagione 2018-2019.
La 22enne ala piccola di 196 cm, proveniente dalla Virtus Bologna, ha già calcato i campi di Serie C Gold al Pontevecchio e successivamente ad Ozzano, negli ultimi due anni. Formatosi nel vivaio della Virtus Bologna con coach Giordano Consolini e Marco Sanguettoli, con le V Nere, nel 2012, Magagnoli ha conquistato da protagonista lo Scudetto Under 17 e, successivamente, ha avuto l’onore di vestire i panni di capitano della Virtus Bologna Under 19.
Nell’ultimo campionato Francesco ha realizzato 6,4 punti di media a partita nelle 27 presenze stagionali, risultando spesso decisivo nei momenti delicati dei match. Con il suo tiro dalla lunga distanza ha aiutato i compagni a vincere il girone e ad ottenere la promozione in Serie B.
Dunque, dopo aver trasferito ad Ozzano, negli ultimi anni, gli ex Morara, Corcelli, Dordei, Folli e, la settimana scorsa, Ranocchi, la Virtus riesce a strappare alla concorrenza il talentuoso Francesco Magagnoli.
Con lui, Coach Davide Tassinari vede riempirsi un’altra tessera del mosaico per la stagione in arrivo: al momento attuale, Dalpozzo, Dal Fiume, Nucci i tre confermati, Casadei e Zytharyuk quelli già a contratto, Percan e Magagnoli i due nuovi acquisti. Si sta creando una bella squadra di ragazzi motivati e desiderosi di far fare alla Virtus un salto di qualità.
Francesco Magagnoli, chiudi due stagioni da protagonista ai New Flying Balls Ozzano in serie C Gold, entrando con continuità nelle rotazioni di coach Grandi. Che ricordi ti porti dietro degli ultimi anni e della tua carriera nelle giovanili bianconere?
“Tutte le giovanili le ho fatte alla Virtus Bologna e diciamo che di ricordi e soddisfazioni ne ho tante ma se dovessi scegliere il ricordo più bello delle giovanili, direi senza dubbi lo scudetto vinto con l’under 17. Un’emozione unica.
Per quanto riguarda questi due ultimi anni ad Ozzano sicuramente mi porterò sempre dietro la promozione della scorsa stagione. In generale, però, il ricordo di un gruppo fantastico, composto da persone super sia fuori che dentro il campo, resterà indelebile”.
Quali motivazioni ti hanno portato a scegliere la Virtus Imola?
“Ho scelto la Virtus Imola perché negli ultimi due anni da avversario ho sempre pensato che fosse una squadra forte e tosta nella quale sarebbe stato un piacere ed un onore giocare. Quando ho saputo dell’interesse da parte della società non ci ho pensato due volte ad accettare l’offerta”.
Il tiro da 3 punti è certamente la tua migliore arma, ma il bagaglio tecnico non si limita a questo:
“Il tiro da tre punti è sicuramente la mia arma migliore, ma non si limita a quello. L’anno scorso infatti ho migliorato alcuni aspetti del gioco in maniera tale da essere più completo come giocatore. Stessa cosa sto facendo in questo periodo che ci separa dall’inizio della stagione. Voglio iniziare ad Imola nel migliore dei modi”.
Ad Ozzano eri una certezza per coach, compagni e tifosi: entra Magagnoli e qualche tripla entra di sicuro. Quali sono i tuoi obiettivi tecnici per la prossima stagione?
“Sicuramente entrare e fare qualche canestro anche a Imola. A parte gli scherzi, conto di migliorarmi sia negli aspetti con la palla sia in quelli senza. Cercherò di inserirmi fin da subito all’interno del gruppo e di capirne gli equilibri in maniera tale da poter lavorare nel migliore dei modi in palestra”.
Conosci bene il pubblico imolese ed avrai ancora negli occhi le quasi 1.200 presenze al PalaRuggi per la gara-2 della semifinale playoff. Cosa ti senti di promettere agli appassionati gialloneri?
“Mi ricordo bene l’atmosfera di gara-2 della semifinale. Un palazzetto “bollente”. Giocare con un pubblico del genere ti da una marcia in più rispetto agli avversari. Ai tifosi posso promettere assolutamente che in ogni momento della stagione metterò sempre il 110% di me”.
Conosci bene anche i tuoi nuovi compagni di squadra, avendoli affrontati diverse volte:
“Si, li conosco bene, perché, comunque, fin da quando sono uscito dalle giovanili ci ho giocato contro. Conosco le loro potenzialità e i loro punti di forza. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con loro dentro il campo”.
Coach Davide Tassinari è noto per l’ottimo e costante lavoro sviluppato con gli atleti più giovani. Quanto ha pesato il suo nome nella tua scelta?
“Ha pesato tanto, perché un giocatore può sempre migliorare qualcosa nel suo bagaglio tecnico, soprattutto un ragazzo giovane come me che ha ancora molte cose da migliorare. Sapere di avere un coach che lavora in questa maniera non mi ha lasciato indifferente”.