VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA-ASSIGECO PIACENZA 72-63

VIRTUS: Spissu, Umeh 14, Pajola, Spizzichini 8, Graziani ne, Petrovic, Rosselli 8, Michelori 6, Oxilia, Penna 10, Lawson 26, All. Ramagli.

ASSIGECO: De Nicoalo 7, Jones 11, Raspino 6, Infante 10, Persico, Brigato ne, Livelli ne, Rossato 4, gaadoudi ne, Zucchi ne, Hasbrouck 22, Borsato 3. All. Andreazza.

Arbitri: Moretti, Caforio, Nuara.

NOTE: t2 V 22/47, A 11/32, t3 V 6/19 A 10/23, tl V 10/18, A 11/16. Rimb V 42 (15 off) A 27 (off 5).

La Virtus Segafredo Bologna parte col piede giusto battendo con autoritá e umiltá una coriacea Piacenza, in gara fino a 5 minuti dal termine, sempre comandando dall’inizio e meritando i due punti. La buona prova degli uomini di Ramagli nasce da una difesa molto tenace che ha concesso percentuali pessime agli ospiti, in avanti il faro é stato come da copione Lawson Jr, limpido MVP del match, che ha sciorinato il suo arsenale giá noto e che sarà la chiave della stagione dei bianconeri. Ottima la prova di Penna, in un contesto dove tutti hanno portato il loro mattone alla causa e hanno lottato fino all’ultima goccia di sudore. Un grande encomio va anche e soprattutto ai tifosi, sempre vicini ai ragazzi e ai colori bianconeri.
PRIMO QUARTO Un ambiente inizialmente disorientato, quasi fosse stordito nell’adattamento al nuovo scenario, dopo la discesa agli inferi, si scuote almeno in parte grazie all’incessante supporto della curva fin dal prepartita. Coach Ramagli (senza Ndoja) mette in quintetto il giovane Petrovic assieme a Rosselli, Spissu e ai due USA, Umeh parte aggressivo ma non é produttivo, il primo canestro del match lo sigla l’ex Hasbrouck che viene beccato istantaneamente. I primi 2 griffati Segafredo li schiaccia con prepotenza Lawson, che mostra subito anche le sue doti di rimbalzista e di mano morbida dalla lunga. Le squadre sbagliano molto, Umeh con un facile layup e ancora il centrone con la bimane assicurano alla Virtus il comando (9-7 al 6′). Spizzichini punisce la difesa Assigeco con una tripla frontale e Kenny Lawson é un mostro sotto le plance e al tiro non viene fermato da Infante, la Segafredo prova l’allungo che gli ospiti provano a rintuzzare chiamando timeout. La difesa di Bologna é solida e ferma le offensive di Piacenza con buona continuità per la soddisfazione del pubblico presente.

SECONDO QUARTO Penna, tutto fuorché timido, fa ribollire la Unipol quando appena entrato infila un siluro, subito seguito da un bel jumper dai 6 metri e un bell’assist che Spizzichini non concretizza. Lawson é il centro su cui gravitano giovani di belle prospettive e veterani solidi e capaci, si vede da piccole cose (blocchi, impegno difensivo, tagli, anche regia nel sistemare i compagni) che l’IQ cestistico é sopra media e il pubblico gradisce con un meritato applauso al primo riposo concessogli da Ramagli (23-17 al 14′). Con due cardini come Michelori e Rosselli è un quintetto tutto italiano, la Segafredo lotta su ogni palla e riempie l’area molto bene, Piacenza trova solo soluzione estemporanee come una tripla da 8 metri allo scadere dei 24″ dell’ex. Penna gestisce bene i ritmi, Rosselli in contropiede rischia le caviglie sul recupero di Jones ma ne esce indenne, il divario di valutazione delle due compagini é enorme (34-12) ma il punteggio non rispecchia in toto quanto visto sul parquet (28-20 al 17′), anche per qualche libero di troppo finito sul ferro. Lawson Jr che si butta per una palla vagante a metà campo é un balsamo per gli occhi dei fan, da troppo tempo alla ricerca di giocatori che rispettano la maglia, coach Ramagli é soddisfatto e arringa la folla prima di infuriarsi per un paio di errori difensivi su Hasbrouck che riporta i suoi in linea di galleggiamento prima della sirena.

TERZO QUARTO Infante punisce la difesa bolognese che lo lascia colpevolmente solo oltre l’arco, lo stesso lungo viene letteralmente seduto da uno spin-move da ballerino di Lawson Jr che muove i piedi alla grande anche dietro contenendo Raspino. Rosselli è ancora devastante e di livello superiore quando va in entrata, il mezzo gancio e il jumper del 25 danno propulsione alla Virtus (40-33 al 26′), ma l’Assigeco é una ottima squadra, resiste bene all’urto emiliano e risponde colpo su colpo. Umeh si fa fischiare un tecnico che Hasbrouck, fischiatissimo, concretizza per i suoi colori, un antisportivo fiscale a Spissu su Jones lanciato in contropiede, riporta le due squadre a contatto, con la Segafredo forse nel momento piú duro della gara. La Virtus mostra attitudine e attributi: la grinta e la sagacia di Rosselli danno il lá a un nuovo break bianconero che convincono coach Andreazza a parlarci su. Michelori, maestro dell’argomento, subisce uno sfondamento da Jones ma si divora un paio di attacchi, ci pensa Lawson Jr a inchiodare una bimane per tenere a distanza di sicurezza gli avversari.

ULTIMO QUARTO Lawson Jr continua il suo dominio sotto le plance portando al massimo vantaggio le VuNere, per la prima volta in doppia cifra di margine, dopo qualche tap-in uscito di un nulla ci pensa Penna in entrata a mantenere il buon gap guadagnato. La squadra lotta su ogni pallone e, pur non essendo di certo un match particolarmente spettacolare in attacco, la folla bianconera apprezza lo sforzo dei suoi nuovi paladini che rendono impossibile trovare varchi in area ai piacentini (54-44 al 33′, 6/27 da 2). Spizzichini pesca il jolly dalla lunga che esalta la Unipol, che dedica la prima standing ovation a Lawson Jr. Di fatto la gara é agli sgoccioli: Michelori prima e Umeh dopo con un missile di fatto chiudono la contesa, i biancorossi sono alle corde e con la difesa abbassata, arrivano sempre con un secondo di ritardo sulle palle vaganti e il popolo bianconero riassapora una giornata positiva, primo gradino di una scala molto ripida verso il sogno di ritornare subito nell’elite del basket italiano.