Poco meno di cinque mesi dopo il 4 maggio – giorno della prima retrocessione sul campo della sua storia – la Virtus riparte dalla serie A2.
Lo fa con la stessa proprietà, la Fondazione, e questo magari ha fatto storcere qualche naso. D’altronde però l’aumento di capitale di Virtus Pallacanestro è ancora aperto – quindi in qualsiasi momento un singolo imprenditore potrebbe entrare e diventare azionista di maggioranza – ma finora nessuno (interno o esterno) si è fatto avanti.
Lo fa con un nuovo sponsor forte, Segafredo Zanetti, già membro della Fondazione e forse (anche se da parte loro negano e hanno sempre negato) unica speranza perchè nella proprietà Virtus cambi qualcosa a breve termine.
Lo fa con una società sportiva e una squadra totalmente rinnovata, a parte il presidente confermato Alberto Bucci.
C’è Alessandro Ramagli, sette giocatori esperti e tre-quattro giovani di belle speranze, da provare a far crescere e diventare giocatori da rotazione.
Lo fa dallo stesso palazzo (in estate è andato a vuoto ancora una volta un debole tentativo di tornare al PalaDozza). C’è una nuova curva fissa, vista per la prima volta in Supercoppa, ma la capienza è ridotta, anche perchè gli abbonati sono pochi.
Alla squadra – come ha promesso il presidente Alberto Bucci in sede di presentazione – il compito di riconquistare la fiducia e l’amore dei tifosi che hanno deciso di non rinnovare la tessera. Adesso, è il campo che dovrà parlare.
Si parte contro l’Assigeco Piacenza, con la prima difficoltà della stagione. Dopo un precampionato perfetto dal punto di vista fisico, si partirà senza Klaudio Ndoja che mercoledì si è girato una caviglia in allenamento. Ci sarà subito quindi un bel test per il gruppo, per i giovani e in particolare per Danilo Petrovic che probabilmente sarà chiamato a dare minuti in campo.
Piacemza, quindi. Realtà che si è spostata in Emilia dalla vicina (e fuori regione: attenzione, viste le ultime problematiche bigliettare in A2) Casalpusterlengo, dove comunque la società ha tuttora sede. Obiettivo playoff, ma soprattutto provare a mettere radici in un territorio dove passati tentativi – soprattutto parlando di Emilia – sono durati l’arco di poche stagioni. Attenzione agli stranieri, perché uno è Bobby Jones, tanta esperienza italica nel ruolo di ala con ultimo passaggio, lo scorso anno, a Caserta. L’altro è Kenny “Lassie” Hasbrouck, che dopo aver fatto serie A (e lo conosciamo bene) e B1 (a Ferrara, ventellando), ora si mette alla prova in quella che forse è la sua dimensione migliore. Attorno, l’esperienza dell’ala Raspino e del lungo Infante, oltre alla regia di De Nicolao (Francesco, ovvio) e il tiro di Matteo Formenti. Allena Marco Andreazza, per quella che è ovviamente una prima volta tra le due squadre.
Si gioca alla Unipol Arena, domenica ore 18. In queste ore la Virtus sta valutando se usare sempre la maglia nera (che è piaciuta molto di più in sede di presentazione) anche nelle partite casalinghe, e chiedere alle avversarie di giocare in chiaro. Tra 48 ore lo si scoprirà.
(bolognabasket)