L’unica cosa certa, finora, è che lo scorso anno di questi problemi non se ne erano visti, dato che nessuno aveva mai messo in dubbio le scelte sugli americani: Flowers fin da subito, Daniel dopo l’infortunio, si erano dimostrati giocatori indiscutibili, al netto di qualche problema finale con quest’ultimo. Stavolta, su Knox e Roberts qualche naso si è storto già in agosto. Detto che anche il centro potrebbe essere motivo di dibattito (valore offensivo pari ad una certa vacuità dietro, come coperture e come rimbalzi), le attenzioni degli ultimi giorni, ma non solo di questi ultimi giorni, sono attorno all’ex Siena.
Che non sia stato amore a prima vista lo dimostra come le voci di un possibile cambio idea erano già presenti nel precampionato (Udine), poi in questi ultimi giorni le cose sono andate precipitando: Boniciolli che nel post Treviso parla solo di come ora la squadra sia finalmente al completo, ma anche una settimana dove non tutto deve essere andato liscio, se il giocatore non è stato fatto allenare col resto della squadra. Fino alle dichiarazioni, recentissime, di Muratori: la squadra è questa, e i soldi non sono quelli del Monopoli. Tradotto: non si va alla ricerca di Parco della Vittoria se ci si è sbagliati e si è acquistato per errore Bastioni Gran Sasso, tutto qua. Solo che il giocatore pare essere finito fuori rosa, quindi obtorto collo è probabile che sul mercato ci si debba andare davvero e subito, firmando Mitja Nikolic o chi per lui. Il resto sarà da vedere, detto che per noialtri “Monopoli” resta la squadra di calcio di Pasquale Bellomo, indimenticato presidente che, ai tempi di “Mai dire gol”, imperversava con i suoi il guardalinee aveva il braccio in piedi e simile.
Su Roberts, poi, ognuno può dire la sua, pure troppo: meno difensore del suo predecessore, forse meno capace di aspettare la palla, eccetera. Di certo, non è uno arrivato a Bologna da perfetto sconosciuto, e di certo si è avuto l’infortunio che gli ha fatto saltare Ravenna. Insomma: sul rendimento in campo forse è presto per trarre conclusioni, e chi l’ha scelto doveva conoscerlo, visto che si tratta della sua terza stagione in Italia, la seconda in A2.
Trieste, quindi. Unica a far saltare il banco Paladozza nella scorsa stagione, con si possono immaginare dolori per Boniciolli che, a fine gara, venne fin troppo punzecchiato da rappresentanti della stampa giuliana. Quella truppa è stata confermata per un bel po’ degli effettivi, anche se per ora – complice anche un calendario non meraviglioso – è arrivata solo una vittoria casalinga con Chieti attorno a tre KO: in casa con Treviso, a Roseto e l’ultima a Verona. Qualche acciacco (Andrea Pecile fin qui si è visto poco), ma comunque attenzione alla truppa di Eugenio Dalmasson, che ha pescato l’ala americana Green (15+6, ma finora poca o nulla pericolosità da fuori) da accoppiare al confermato Parks, ala forte da 14+6. Attorno ruotano l’ex Virtus Da Ros – quasi 10 di media – e il 22enne regista Stefano Bossi, 12 di media nelle prime 4. 31% da 3 finora per i triestini in stagione, e comunque obiettivi che puntano al centro classifica.
Si gioca al Paladozza, domenica, ore 18.