E’ stata una settimana colorata d’azzurro, per Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, portacolori della squadra Under 16 di Virtus Unipol Banca. I due bianconeri, che alla Porelli sono affidati agli insegnamenti di Giordano Consolini, hanno preso parte al raduno della Nazionale Under 16 dal 3 al 7 dicembre a Roma, per poi venire selezionati tra i 12 portacolori dell’Italia al Torneo di Iscar, in Spagna.
Gli azzurri hanno incontrato nell’ordine i pari categoria della Turchia, con cui hanno perso di 7 punti restando punto a punto fino all’intervallo lungo (12 punti di Nicoli e 9 di Deri), poi sono stati sconfitti più nettamente dalla Spagna (Deri 15, Nicoli 4), infine hanno avuto la meglio, altrettanto nettamente, sulla rappresentativa di Castiglia e Leon (Nicoli 19, Deri 13). Per i due giovani talenti della Virtus, l’occasione di mettersi alla prova a livello continentale, e con una canotta azzurra sulle spalle.
Dal punto di vista dell’esperienza personale, cosa ha rappresentato per voi il Torneo di Iscar?
DERI – “Sono stati giorni fantastici, un’esperienza ottima. Non solo dal punto di vista tecnico, anche da quello extrasportivo. Ho trovato compagni di squadra fantastici, uno staff preparatissimo. Tutti mi hanno aiutato a calarmi in questa realtà, e mi ci sono trovato subito a mio agio”.
NICOLI – “E’ stata certamente una parentesi bellissima ed importante. Io poi l’estate scorsa mi ero fatto male e avevo dovuto saltare l’appuntamento con una chiamata in azzurro. Ci ero rimasto male, un po’ demoralizzato, ma mi sono allenato con impegno per guadagnarmi una nuova opportunità. Questo torneo è stato una sorta di premio, almeno l’ho vissuto in questo modo e mi ha dato una soddisfazione immensa”.
Il gruppo azzurro raggruppava i migliori prospetti italiani della vostra età. Come vi ci siete trovati?
DERI – “Molto bene. Poi magari sul campo come gruppo non abbiamo sempre avuto l’atteggiamento migliore che si potesse mostrare. Ci abbiamo messo impegno, ma forse avremmo potuto lottare di più, gli avversari spesso sono stati più furbi di noi, si sono mossi con maggior scaltrezza. Probabilmente siamo meno abituati dei turchi o degli spagnoli a giocare a certi livelli”.
NICOLI – “Molto bene. Abbiamo legato in fretta, e del resto molti di quei ragazzi li conosco da tempo. Siamo andati subito d’accordo, in campo e fuori. E’ nata una buona alchimia”.
Il Torneo di Iscar vi ha messo di fronte a diverse realtà del basket europeo. A che livello le avete trovate?
DERI – “Altissimo, soprattutto dal punto di vista fisico. E pensare che noi credevamo di essere una squadra abbastanza fisica, invece gli altri hanno spesso dimostrato di esserlo di più. Dal punto di vista tecnico mi aspettavo di dover fronteggiare squadre così forti, sono davvero molto preparati”.
NICOLI – “Molto alto, sicuramente. E abbiamo cercato di arginare la forza degli avversari, soprattutto degli spagnoli, cercando di trovare un discreto affiatamento, un vero gioco di squadra. Loro sono davvero molto forti, ma anche questi confronti sono importanti, ci aiutano a crescere, ci serviranno per il futuro”.
Giocare con la canotta dell’Italia è un grande stimolo. Benzina per affrontare il futuro…
DERI – “Credo davvero che questa convocazione mi abbia aiutato molto, così come l’esperienza che ho maturato sul campo. Da tutti i punti di vista. Ora torno in palestra ad allenarmi con una ricchezza in più, e cercherò di non disperderla. Ne faccio tesoro guardando avanti, perché la strada è ancora lunga”.
NICOLI – “E’ stata una bella avventura, torno a Bologna con ancora maggior voglia di fare, con tanta energia da spendere in palestra. E mi impegnerò anche per tornarci, in azzurro”.