Il primo match dell’undicesima edizione del torneo Chicco Ravaglia vede la Virtus Bologna imporsi per 78-64 sulla formazione pesarese, con le Vnere che prendono il largo fin dal primo quarto ma sono bravi i marchigiani a non demordere fino alla fine. Nel primo quarto i bolognesi si impongono per 25-15 sulla formazione pesarese. La bomba di Sgarzini firma il primo sorpasso Pesaro sull’8-10 ma la Virtus risponde all’intensità dei marchigiani con più fisicità sotto canestro e la partita rimane molto equilibrata nei primi 5’. Brembilla con 10 punti e 4 rimbalzi offensivi porta le V nere al primo allungo del match. Nonostante il parziale subito alla fine del primo quarto Pesaro non demorde e si porta fino al -5 a 3’ dalla fine del primo tempo. La Virtus però riesce a sfruttare gli errori al tiro degli avversari e riuscendo a trovare buone soluzioni in contropiede chiudendo il secondo quarto sul 43-29. Nella ripresa alcune disattenzioni difensive di Pesaro puniscono i tentativi di accorciare la distanza mentre la Virtus è dominante sotto le plance. I bolognesi mandano oltre la doppia cifra sia Cattani (17) che Brembilla(17). Gli ultimi 10’ dimostrano, nonostante il divario, la grande intensità di entrambe le squadre con Pesaro che nel finale prova a ricucire il risultato.
Olimpia Milano: Villa, Rizzi, Restelli 10, Bettoschi 6, Abante 5, Rapetti 6, Minervini, Bramati 16, Di Tonno, Galicia 27, Contestabile 2, Piccinini 2. All. Pampani.
Il secondo quarto di finale del Chicco Ravaglia vede la debuttante Olimpia Milano subito pronta a superare la Virtus Siena, conquistando la semifinale contro la Virtus Bologna. Milano prende subito il sopravvento per 10-2 dopo solo 4’. In uscita dal timeout Siena non riesce a trovare contromisure contro la pressione milanese trovandosi già sul -15 grazie ad un incontenibile Galicia. La difesa di Milano è impeccabile e porta facili contropiedi. A ogni canestro dei senesi risponde Bettoschi tenendo sempre a debita distanza gli avversari. Il massimo sforzo senese arriva a 3’17” da fine secondo quarto sul 25-40, costringendo Pampani al time-out. L’Olimpia reagisce subito con un 6-0 e chiude il primo tempo 46-25. Siena prova a cambiare ritmo partendo dalla difesa portandosi fino al -16, ma è il rientro in campo di Galicia a spegnere le speranze dei toscani che però insistono anche nell’ultimo quarto. Braccagni segna il 49-61 e costringe al timeout coach Pampani che fa rientrare la propria squadra con energia e a piazzare un parziale di 8-2 che tiene a distanza Siena fino al punteggio finale di 74-56.
International Imola – Stella Azzurra Roma 63-83
Parziali: 28-21; 39-39; 45-64.
International Imola: Roli 17, Barbieri 11, Dazzani, Cortecchia, Chapelli 13, Andalò, Noferini, Marzocchi 2, Marcacci 2, Spagnoli 13, Mondani 3, Boschi 2. All. Dalmonte.
Stella Azzurra Roma: Basilico 4, De Castro 6, Di Camillo 21, Pierini 6, Rapini 8, Sandoval 5, Sarcinella, Lo Prete, Cannavina 3, Jovanovic 15, Ebeling 4, Errica 11. All. Silvestri.
Va alla Stella Azzurra Roma il successo sui padroni di casa dell’International nella terza semifinale del torneo Chicco Ravaglia. Equilibrio per i primi due quarti, poi la Stella Azzurra prende il largo sfruttando la maggior fisicità e intensità difensiva per allungare e chiudere la pratica.
I due innesti Chapelli e Boschi si fanno subito sentire in casa imolese e propiziano il 6-0 biancorosso in avvio anche se la Stella fa presto a riequilibrare il match. Sul 15-10 le due squadre smettono di segnare e così ci vuole ancora l’estro di Chapelli per rompere l’empasse. L’aggressività difensiva premia Imola che sale fino al 27-15 sul finire di un primo quarto segnato dalle tante interruzioni per i falli commessi dagli stellati. Le difese prendono il sopravvento nel secondo quarto tanto che dopo 4’ il parziale è solo sul 2-2. Di Camillo suona la sveglia per Roma che si riaffaccia sotto arrivando fino al sorpasso sul 34-37 al 17’ proprio con Di Camillo. Un tecnico fischiato a Basilico fa respirare l’International che però conferma le difficoltà anche nell’impostazione offensiva contro la più aggressiva difesa romana. L’inerzia resta nelle mani di Roma anche dopo la pausa lunga mentre Imola deve fare i conti con il quarto fallo di Chapelli che crea non pochi problemi sotto canestro a coach Dalmonte, costretto a un vigoroso time-out al 24’ sul 41-50. Tanti gli errori degli imolesi, a segno solo con 2 punti nei primi 8’ del terzo quarto, mentre dall’altra parte la Stella Azzurra continua a segnare a ripetizione sfruttando contropiedi e secondi tiri che portano lo svantaggio imolese fino a un impietoso -22 (43-64) poco prima dell’ultima pausa. L’ultimo quarto diventa accademia.
Dopo i primi tre quarti di marca slovena, la Stamura trova le giuste contromisure nell’ultimo quaertoEquilibrio nel primo quarto con Ancona a prendere un primo vantaggio ma Lubiana replica con quattro triple a punire la zona insistente dei marchigiani. La Stamura si riprende nel secondo quarto in cui riesce a imbrigliare l’attacco dei giovani sloveni, meno efficaci rispetto alla prima frazione, grazie a un pressing asfissiante che frutta un parziale recupero che però Lubiana riesce a contenere, tanto che al 18’ è ancora vanti sul 26-33 con Ancona a recriminare per i tanti errori al tiro commessi. La rimonta della Stamura si concretizza a inizio del terzo quarto con Filippetti a siglare il 34-33 ma Lubiana si riprende subito grazie alle iniziative di Todorovic, complice anche l’antisportivo fischiato a Carboni. La fortuna non è dalla parte di Ancona, che nonostante un predominio a rimbalzo continua a sbagliare valanghe di tiri consentendo agli sloveni, più precisi, di mantenere un paio di possessi di margine, anche se alla lunga l’insistenza marchigiana è premiata con il sorpasso sul 55-53 sulla sirena del 30’ con Santarelli. L’inerzia si è spostata dalla parte dei marchigiani che sulla scia della buona difesa proposta e grazie a una mira più precisa riescono a guadagnare terreno sugli avversari (61-53 al 36’). Non è però finita perché due triple di 5 riaprono la contesa prima con due triple di Lican, quindi arrivando al tiro disperato di Todorovic per il possibile pareggio che però non va a bersaglio.