L’assessore allo Sport Matteo Lepore ha risposto questa mattina, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) sulla ristrutturazione dello Stadio Dall’Ara.

Domanda del consigliere Bugani

“Visto l’articolo di stampa sulla ristrutturazione dello stadio Dall’Ara, poiché il Sindaco Merola ha affermato che ‘l’operazione stadio porterà beneficio a Bologna intera, innescando un circuito virtuoso di investimenti, occupazione e sviluppo. Il Comune, grazie a un bilancio in salute nonostante il coronavirus, sarà partner di un intervento fondamentale’, pongo la seguente domanda d’attualità per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politico amministrativa su quando riportato e se reputano importante che l’antistadio resti a vocazione sportiva”.

Risposta dell’assessore Lepore

“Ringrazio il consigliere per la domanda, che mi permette di precisare l’aspetto dell’antistadio e poi di fare una valutazione più generale. L’antistadio rimarrà ad uso sportivo, questa è l’intesa che abbiamo raggiunto, la proposta prevede questo e anche che insieme ci fosse una riqualificazione della pista di atletica e del campo sportivo. Ci sarà modo poi di guardare il progetto nella sua definizione più avanti con la cittadinanza e con le associazioni sportive che frequentano l’antistadio, alle quali verrà garantita la permanenza o un’alternativa collocazione sempre nei pressi. Questo è l’impegno che abbiamo definito nella dichiarazione di comune interesse.

Sono contento che il consigliere Bugani da parte del Movimento 5 stelle abbia fatto questo intervento, perché mi permetto di dire che sul consumo di suolo e sulla trasparenza – che sono due battaglie fondative di un movimento che è stato all’opposizione in città della maggioranza di questa Giunta -, questo progetto è paradigmatico: è un progetto innovativo a livello europeo e nazionale. Di fatto Bologna è l’unica città in Italia a decidere di utilizzare la legge sugli stadi senza consumare suolo. Lo facciamo con procedure di evidenza pubblica, con un dialogo con i privati e con la cittadinanza, dopo un lungo percorso, ma mai lungo come quello che abbiamo visto in tutte le altre città italiane, che pur avendo allungato molto i tempi, stanno facendo operazioni urbanistiche di ampio respiro. A Bologna, invece, non consumiamo suolo e lavoriamo per riqualificare il patrimonio dello stadio comunale e credo che siamo paradigmatici su questo: trasparenza, procedure di appalti rigorose per proteggere da infiltrazioni il nostro territorio; la ricerca di partner robusti, che sappiano affrontare una sfida di questo tipo, che è importantissima, perché è simbolica, ma anche nel cuore della città. Sarà come operare la città a cuore aperto e quindi dovremo lavorare insieme con chi verrà selezionato dalle procedure che faremo, con grande cura e attenzione, facendo rispettare i tempi. Per questo i partner che andranno a implementare questo progetto insieme al Bologna saranno decisivi.

Un’operazione di investimento come questa richiede la massima trasparenza e attenzione, perché così potremo garantire insieme un risultato ottimale. Ed è anche un investimento, in un momento di crisi, che permette di vedere un orizzonte, di portare su Bologna investimenti, di creare lavoro e anche un indotto, perché attorno a questa nuova idea di stadio ci saranno altre tipologie di intervento economico, sia in ambito commerciale, che culturale e di aggregazione: sarà una struttura che rimarrà aperta sette giorni su sette e finalmente risolverà anche i nodi della mobilità e dei parcheggi, che da tempo creano delle problematiche ai cittadini che vivono nel quartiere”.

(Foto fornita dalla società)