ORASÌ RAVENNA 57SEGAFREDO BOLOGNA 77
1′ QUARTO – Squadra che vince non si tocca, il quintetto rimane sempre lo stesso, Spissu in cabina di regia, Umeh in guardia, Lawson da centro, ali Rosselli e Ndoja. Il primo attacco é un successo, dopo un buon giro palla Umeh serve Lawson che si appende al ferro schiacciando con veemenza, il secondo va molto peggio, infrazione di 24″. Masciadri impatta la contesa, ma Lawson mette di nuovo la freccia e Rosselli fa spellare le mani ai suoi tifosi con un passaggio tutto campo millimetrico per Ndoja. L’ala toscana si vede fischiare un antisportivo su Sabatini che il giovane della OraSí converte a gioco fermo, Smith in layup rovesciato pareggia nuovamente e getta via la fascia, ma Lawson é preciso dall’arco e mette avanti la Segafredo (6-9 al 5′). Il match é equilibrato: Sabatini sfrutta dei varchi nella difesa bianconera per metterne due facili, Spissu si invola in contropiede e concretizza, Smith si vendica con un gioco da 3 punti per la nuova parità. Il capitano, lasciato libero, mette con freddezza un jumper ed é essenziale nel recuperare un pallone che però Bologna non sfrutta, Raschi ne mette due, imitato in contropiede da Umeh. A Ravenna non viene fischiato un fallo fino a 30″ dal termine del quarto, Tambone la equilibra ancora, nell’ultimo attacco Ndoja rapina due liberi a gioco scaduto dopo un rimbalzo conquistato,ma non ne realizza neanche uno per chiudere la frazione.
2′ QUARTO – Raschi porta avanti la OraSí con un’incursione delle sue, Michelori si getta contro i rotori per recuperare un pallone gestito male, non riuscendoci, Gentile spara un tiraccio dopo aver subito un paio di falli non fischiati e viene punito da Sgorbati che segna, non convertendo l’aggiuntivo. La Segafredo non riesce ad uscire dal momentaneo blackout offensivo ma la difesa regge, Spissu rapina un pallone ma le percentuali al tiro sono asfittiche e sulla bimane di Smith coach Ramagli non può non chiamare un timeout d’urgenza (21-15 al 13′). Ci pensa Rosselli a togliere il coperchio dal canestro del PalaGalassi, strappando un rimbalzo d’attacco e appoggiando al vetro, ma le VuNere sbagliano molto, Chiumenti ruba dalla rimessa un pallone imperdonabile ma la Segafredo non paga dazio, un altra infrazione banale di metà campo lascia basito lo staff tecnico che comunque rincuora i suoi alfieri. La partita diventa molto fisica, i contatti abbondano e lo spettacolo ne risente, Lawson vince un duello di sportellate da sotto con Smith ma vengono sciupate diverse opportunità nel pitturato (23-19 al 17′). Le mani dei ragazzi bianconeri sono freddissime anche dalla linea dei 3 punti, Ravenna si butta dentro e ottiene fischi preziosi che gli permettono di segnare a gioco fermo e Sabatini piazza una coltellata dalla lunga, Lawson e Spissu replicano da sotto ma difesa non é ermetica e Tambone ne approfitta, portando i suoi in doppia cifra di vantaggio con 5 punti consecutivi. La Virtus sente il colpo ma prova a reagire, Gentile sigla i suoi primi punti dalla lunetta e accorcia poco prima della pausa lunga in cui lo staff dovrà sistemare molti meccanismi.
3′ QUARTO – Sospinti dal tifo incessante di metà palazzetto colorato di bianconero, i giocatori della Segafredo entrano in campo con un piglio diverso, dopo il primo attacco a vuoto Lawson segna da sotto e lo stesso fa Spissu dopo aver giocato un paio di difese commoventi, con Rosselli a sbucciarsi gomiti e ginocchia per recuperare un pallone vagante. Le canotte nere diventano ostiche da superare per quelle dei padroni di casa, Ndoja cattura un rimbalzo offensivo, segna e arringa la folla durante il timeout obbligato di coach Martino (33-31 al 23′). Il palazzo di Forlì é una succursale di quelli bolognesi, si sentono solo i tifosi con la VuNera nel cuore, inesorabilmente Bologna si avvicina e pareggia, poi sorpassa anche con la tripla di Ndoja che nei momenti cruciali ha il ghiaccio nelle vene. Ravenna é in semifinale non per caso e dal momento difficile prende slancio per una nuova accelerata, Smith e Sabatini confezionano due gioielli da sotto che rimettono avanti i romagnoli, ma Lawson macina gioco e quando lo fá non è marcabile, un suo gioco da 3 punti (ventesimo personale sul tabellone) riporta tutto in perfetto equilibrio (41-41 al 27′). Un recupero di Ndoja è il viatico che porta ad un altro missile da 3 dello stesso italo albanese che manda in delirio i presenti, Gentile e Rosselli sfondano la diga biancorossa che comincia ad avere qualche falla, ma la OraSí é valorosa e non molla la presa sulla gara. Ndoja recupera di pura voglia un pallone che Gentile spara sicuro dall’arco, ma viene beffato dai ferri morbidi che lo sputano fuori, ma gli dei sono con Lawson: tripla di tabella e recupero, per chiudere un terzo quarto di livello clamoroso.
4′ QUARTO – Masciadri realizza un bel canestro proprio di fronte alla panca della Segafredo, coach Ramagli va con i due play (più il capo regia occulto Rosselli) per la buona gestione dei possessi offensivi e con i due lunghi (Lawson e Bruttini) per il controllo delle plance, Gentile in qualche modo lucra due punti nel traffico e Bologna raggiunge il massimo vantaggio (47-54 al 33′). Ravenna ci prova, ma l’apporto di Marks é nullo e si percepisce che non ne ha più anche dai continui falli commessi, Rosselli trova una tripla liberatoria e la dedica alla curva, il dominio a rimbalzo della Virtus é palese e il margine si apre come un canyon, +13 e timeout disperato per i romagnoli. La partita ormai ha preso la piega verso Bologna, Lawson continua a dominare, dopo un bellissimo giro di palla, la tripla di Umeh a 4′ dalla fine sancisce, di fatto, la qualificazione alla finale.
(Foto Valentino Orsini)