Marco Balducci ha già la laurea triennale, in Economia, in tasca. Al primo appello di luglio vorrebbe chiudere i conti anche con la magistrale: intanto va avanti con la sua passione per il pugilato.

Nato a Teramo l’8 marzo 1996, Marco è rimasto conquistato dal pugilato grazie al maxischermo. E’ stata la visione di Rocky IV (e quindi delle performance di Sylvester Stallone) a dargli la spinta decisiva.

“Ho cominciato nel mio quartiere, a Teramo – dice Marco – non ho più lasciato il pugilato perché mi ha insegnato tate cose. A essere più concentrato negli studi, a rispettare l’importanza delle regola, a comprendere quanto serva la determinazione. E ancora che, con la fatica, unita a grande passione, i risultati prima o poi arrivano”.

Il sogno, lui che fa parte della Tranvieri, è quello di costruirsi un percorso per arrivare alla conquista del titolo italiano. Peso welter, ovvero fino a 66,5 chili, non può che abbracciare il mondo universitario e quello del Cus Bologna.

“Il Cus Bologna mi ha offerto, attraverso il progetto  alto livello, che dovrebbe poi sfociare, attraverso un bando, nel dual-career, un percorso preciso. La possibilità di avere un tutor, di sostenere esami via skype. E anche di godere di una borsa di studio. Ma l’aspetto che più mi ha conquistato, tra Cus e Università di Bologna, è quello di sentirmi parte integrante di una famiglia”.

Anche Marco studia, si allena e d’estate, si cimenta in qualche lavoretto. “Mi piacerebbe un giorno restare nel mondo dell’economia. Magari nelle associazioni no profit. Ho fatto anche del volontariato e, recentemente, sono stato in Tanzania”.

Senza dimentica la passione per la palestra. “Ripeto – dice – il pugilato mi ha dato tanto. Anche un sistema di disciplina che, seguito, mi aiuta pure nella quotidianità. Per questo non posso che ribadire il mio ringraziamento nei confronti della Tranvieri, la mia società. Ma anche il mio grazie al Cus Bologna e all’Università di Bologna”.

(Foto fornita dalla società)