“Dateci il cuore, noi vi daremo il nostro cuore. Siate orgogliosi di noi, come noi lo saremo di voi”.
La serata inizia con Alberto Bucci, e termina con lui. In mezzo, tutti gli uomini del Presidente: squadra, staff dirigenziale, e in prima fila la proprietà a lustrarsi gli occhi davanti al gioiellino che ha saputo costruire. Intorno, il popolo bianconero: quasi mille persone a far grande anche questa serata, la festa prima di iniziare l’avventura, prima di affrontare curve e salite della ritrovata Serie A. Il giorno in cui, al Cierrebi, Virtus Segafredo si presenta ufficialmente al suo popolo. E tutto sarà indimenticabile.
C’è spazio per i ricordi, naturalmente. Quelli più recenti: scorrono le immagini delle tre partite della finale con Trieste, e all’improvviso si materializza il capitano di quel pezzo di storia bianconera: Andrea Michelori è sceso apposta da Milano per passare il testimone, tra gli applausi, a Guido Rosselli.
Poi il presidente invita sul palco la proprietà, chiamando a sé Luca Baraldi, Claudio Albertini e il presidente di Fondazione Virtus, Daniele Fornaciari, e parlando di futuro coinvolge il Gm Julio Trovato, che ha vissuto un’intensa estate di costruzione.
E sfilano anche i ragazzi della “cantera” virtussina, guidati da Federico Vecchi, che tiene stretta l’eredità di un impegno sportivo ed etico, ispirato a colui che ne sancì la nascita, l’avvocato Gigi Porelli.
Arriva il momento della prima squadra: prima i giovanissimi, poi lo zoccolo duro della promozione, infine i nuovi arrivati, i grandi colpi del mercato estivo che hanno messo di nuovo la Virtus al centro dell’attenzione nazionale. Dopo un divertente faccia a faccia tra il presidente e Ramagli, scendono i cavalieri della V nera e una a una tocca alle formazioni del settore giovanile, autentico fiore all’occhiello della società.
Ecco, infine, il momento di svelare come scenderà in campo la Virtus Segafredo nella stagione 2017-2018. Il vestito dell’anima, come si dice. Alberto Bucci lo fa insieme a Gianluca Pavanello, amministratore delegato di Macron, l’azienda partner (e socio partecipante in Fondazione Virtus), spiegando la filosofia che ha ispirato la creazione delle nuove divise da gioco. Quindi, la prima squadra torna sul palco, questa volta indossando le nuove maglie. Sono tre, quella per le partite casalinghe, quella per le trasferte, la sopramaglia in cui la scritta Segafredo spicca sullo skyline di Bologna. Come in volo. Il simbolo Virtus raccontato attraverso la sua storia, dalle origini ad oggi, sui fianchi. Piace, l’idea, e piace questa canotta con cui la Virtus Segafredo attraverserà il grande mare della pallacanestro italiana. Di nuovo in alto, come un tempo. Di nuovo piena di energia e di entusiasmo. Di nuovo stretta ai suoi tifosi, che sono la sua fortuna nel tempo.
(foto di Roberto Serra e Fiorenzo Pulvirenti per Virtus Pallacanestro)