È l’alba e Bologna si tinge di rosso, non sono solo i tetti, ma bensì i 6000 iscritti alla Run 5.30 che hanno colorato il centro di Bologna per poche ma intense ore.Per il sesto anno è andata in scena a Bologna la corsa più mattiniera che esista, grazie al format ideato da Sergio Bezzanti e Sabrina Severi (Ginger SSD) e che a Bologna vede il marchio Uisp.
Si è partiti da via Ugo Bassi, con il ritrovo in Piazza Maggiore.
Ennesimo successo di un format molto “leggero” e che non vuole impattare sulla città in modo negativo, limitando i disagi.
E che in questa annata ha avuto il pregio di essere inserito nel calendario (unico evento sportivo) #All4TheGreen del G7 Ambiente, grazie al lavoro del Comune di Bologna e di Roberto Diolaiti, presente ai nastri di partenza e che ha corso sfidando l’amico-collega regionale Alfeo Brognara.
Arrivo da via D’Azeglio, ciliegie come ristoro e alle 7 del mattino è tutto finito.
I presenti sono per la maggior parte donne (e non manca Antonia Morelli con la maglia fashion), ma anche mamme come la blogger Beatrice Malfatti con marito e bambini per correre la “Run Mama Run”.
Per il Comune di Bologna l’assessore alla Sanità e Welfare Luca Rizzo Nervo, amico di tutti gli eventi del running da tempo e la Consigliera Maria Caterina Manca (Presidente della Commissione Sanità e Sport).
Non potevano mancare Gianni Bruzzi, Stefano Dall’Ara (Robintur), Pasquale Panzarino (Unicredit), Gianluca Santi (Uniposai), Matteo Laterza (Unisalute) Marinella Maleti dell’Ufficio Cerimoniale e Cristiano Zecchi dell’ufficio stampa del Sindaco.
C’è anche Marco Tarozzi, che ebbe l’idea di portare il format Run 5.30 a Bologna, oltre a Marco Macciantelli, Marco Fantoni della Nuova Agimap, Giada Guida di Trc, Tiziano e Fulvio Favaron.
Chiude le fila, con una super carrozzina, Eugenio Pepoli (capitano dei Bradipi) insieme alla mamma.
La tappa bolognese della Run 5.30 è davvero un successo, lo testimoniano i selfie (anche con Mons. Zuppi che a sorpresa passa da Piazza Maggiore e si trova a fare foto con i partecipanti) e il clima di festa e serenità che si respira.
“Sono qui perché mi ha trascinato mia moglie, comunque era tanto che volevo provarla anche perché faccio poca attività durante l’anno. E poi il centro è meraviglioso a qualunque ora”, questo il commento di Giovanni Fini, che corre con alcuni amici e colleghi, oltre alla moglie Maria.
Ma se tutto si realizza è anche grazie al lavoro del responsabile tecnico della manifestazione, Marcello Ciurlo, e al contributo prezioso dei ragazzi del Clan dell’Arco del gruppo scout San Lazzaro La Mura 2, che insieme ai volontari dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, sezione di Bologna “Chiarini”, i Rangers e dell’Atletica Uisp hanno offerto il loro servizio sul campo.