Fortitudo Pallacanestro 103, in seguito all’ennesimo, penalizzante provvedimento adottato nei confronti dei suoi tifosi, esprime tutto il suo stupore e grande rammarico per una decisione, ancora una volta, difficile da comprendere e accettare. Non si riesce a capire, infatti, il motivo per cui debba continuare ad essere la nostra tifoseria ad essere colpita da determinate restrizioni, perdipiù mentre il nostro stesso club (pur di consentire alle tifoserie ospiti di essere presenti al PalaDozza) non si è mai sottratto quando c’era da farsi carico dell’organizzazione del servizio di sicurezza. Ci vengono in mente gli esempi più recenti delle partite giocate al PalaDozza contro Treviso e la stessa Forlì ma anche la decisiva sfida della serie finale Playoff dello scorso anno, allorquando Fortitudo Pallacanestro partecipò all’organizzazione del servizio di sicurezza, in una circostanza in cui diverse centinaia di tifosi biancoblù salirono a Montichiari (e tutto filò liscio). Ciò che più ci rammarica però, a poche ore dall’uscita del provvedimento del Casms, è che questi giorni non siano stati accompagnati dal dialogo e dalla preventiva organizzazione di quella che può e deve essere (anche sugli spalti) una partita regolare come quella che il nostro sodalizio garantì (qualche mese fa) ai sostenitori di Forlì. E così come accadde in occasione delle circostanze già citate (nelle quali Fortitudo Pallacanestro si adoperò per far sì che la soluzione più equa potesse esser trovata), confidiamo che questi giorni che ci separano dalla partita di Forlì possano consentire l’apertura di un dialogo tra la questura di Bologna, quella di Forlì/Cesena e anche gli stessi clubs, affinchè si possa riuscire a consentire ai nostri tifosi di vedergli riconosciuto un diritto semplice ma basilare: quello di poter assistere alla partita della loro squadra del cuore. Non riuscirci, equivarrebbe ad nuova sconfitta per l’intero movimento cestistico del nostro paese. Della quale, francamente, non sentiamo proprio il bisogno..
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