SEGAFREDO BOLOGNA – BETALAND CAPO D’ORLANDO 88-52
(27-15; 48-30; 66-34)
SEGAFREDO BOLOGNA0 – Gentile A. 17 pt (5/9, 1/3, 4/9, 11r, 6pr, 5ast, 28 val)
3 – Umeh. 12 pt (4/7, 1/3, 1/2)
6 – Pajola. 5 pt (2/2, 0/0, 1/2)
13 – Ndoja. 6 pt (3/3, 0/1, 0/0)
14 – Rosselli. 6 pt (3/3, 0/1, 0/0)
20 – Lafayette. 3 pt (1/3, 0/3, 1/2)
21 – Aradori. 18 pt (3/4, 2/7, 6/6)
22 – Gentile S. NE
23 – Berti. NE
25 – Lawson. 13 pt (2/6, 3/3, 0/0)
44 – Slaughter. 8 pt (3/3, 0/0, 0/2)
All. Ramagli
T2: 26/40 (65%). T3: 7/21 (33%). TL: 15/23 (65%)
Rimbalzi:38 (29d.-9off.). Ast:19. PP:15. PR:15. Valutazione:118
BETALAND CAPO D’ORLANDO
1 – Alibegovic. 9 pt (3/7, 1/4, 0/0)
4 – Ihring. 5 pt. (2/2, 0/0, 1/2)
6 – Atsur. 12 pt (3/6, 2/2, 0/0)
7 – Inglis. 9 pt. (4/12, 0/2, 1/1)
8 – Kulboka. 3 pt. (0/2, 1/2, 0/0)
9 – Laganà. NE
13 – Delas. 0 pt.
14 – Edwards. 5 pt. (2/4, 0/3, 1/2)
15 – Zanatta. NE
18 – Wojciecohwski. 7 pt. (2/5, 1/3, 0/0)
20 – Stella. NE
33 – Ikovlev. 2 pt. (1/3, 0/3, 0/0)
All. Di Carlo
T2: 17/41 (41%). T3: 5/19 (26%). TL: 3/5 (60%)
Rimbalzi:27 (21d.-6off.). Ast:10. PP:25. PR:9. Valutazione:24
La Virtus Segafredo Bologna gioca una partita eccellente e conquista i primi punti della ritrovata serie A di fronte a un pubblico caldo, appassionato e presente come non mai. Vittima di una squadra per 30’ (fino a quando c’é stata gara) una Capo d’Orlando forse con le gambe pesanti per gli impegni di coppa, che a parte un’altra fugace reazione nel secondo quarto, ha alzato presto bandiera bianca. I ragazzi di coach Ramagli hanno interpretato la gara dalla palla a due con una cattiveria sportiva e un’intensità che ha deliziato la folla. MVP del match, chiaramente, Alessandro Gentile che ha disegnato da solo il primo parziale, risultato poi decisivo, ed ha giocato una partita totale, difesa, rimbalzi, assist, coinvolto nella squadra che lo riconosce come leader. Autorevoli le prestazioni d tutti i bianconeri, Aradori é il killer silenzioso che non noti ma vedi i danni quando leggi il tabellino, Lawson ha dato grande sostanza, Slaughter é il capo carismatico e perno della difesa. Ndoja e Rosselli (stesso identico score per i 2) sono stati chirurgici e indispensabile e la loro presenza per la chimica di squadra, così come quella di Umeh, specialista e sempre una minaccia ogni volta che alza il braccio. In attesa dell’esordio di Stefano Gentile, spazio (ben utilizzato) l’ha avuto Pajola che ha dato ogni stilla di energia alla causa. Che é poi quello che il popolo vuole vedere. A partire dalla prossima sfida, a Pesaro sabato sera all’ora di cena.
1’ QUARTO – La Virtus, in maglia bianca, ritrova il parquet del PalaDozza in serie A dopo 21 anni, lo starting five é lo stesso di Trento. Il primo punto a tabellone é di Ale Gentile dalla lunetta, che nella modalità d’attacco alla giugulare del match dei primi minuti é ovunque, anche in difesa e a rimbalzo. La difesa Segafredo vince le prime battaglie, é sempre il numero 0 a fare tutto, altri due liberi a segno e sono tutti suoi anche i primi due canestri del campo, di pura superiorità (fisica e tecnica) ed il 7-0 che costringe Capo d’Orlando ad un frettoloso timeout. Neanche 3’ e la folla bianconera dedica una standing ovation ai propri beniamini, che continuano a dominare, Lawson appena subentrato a Klaudio Ndoja con 2 falli mette la tripla solo rete. Atsur sblocca i suoi, ma Ale Gentile é implacabile e colpisce anche lui dalla distanza per il primo vantaggio in doppia cifra (13-3 al 5’). Kenny Lawson ha la mano rovente e manda a bersaglio un’altra conclusione, Pietro Aradori ne mette un paio a gioco fermo ma i siciliani sono squadra vera e trascinati da Atsur restano a galla. Lo scugnizzo e Lawson sono il perno dell’attacco di Ramagli, entrano Pajola e Rosselli e il numero 0 si prende un meritato applauso dei quasi cinquemila presenti, la Virtus é profondissima, quando si va a riposare Aradori entra un giocatore del calibro di Umeh e comincia a farsi sentire anche Slaughter. Gli ospiti non mollano e con il tiro dalla media mantengono un divario accettabile, complice anche qualche errore dei ragazzi in bianconero sul finire di parziale.
2’ QUARTO – Ramagli comincia con il quintetto della promozione, che con ottimo sforzo collettivo recupera il primo pallone, l’uomo mascherato Ndoja battaglia con vigore sotto canestro con Alibegovic e su ogni palla vagante, Rosselli trova i primi punti della stagione con un notevole appoggio al vetro in corsa, mentre Lawson in un paio di occasioni va corto. Atsur é il cuore pulsante della Betaland, Micheal Umeh é il cecchino della Segafredo e punisce ogni volta che alza la mano, Kenny Lawson da sotto non trova la via e lo staff tecnico preferisce far due chiacchiere per riordinare le idee (32-24 al 13’). La prima azione al rientro non é efficace e le VuNere commettono infrazione di 24”, capitan Guido Rosselli recupera un pallone di pura intelligenza e poi lascia spazio a Gentile, meritandosi applausi e cori. Il canestro resta stregato per oltre due minuti, fino a quando Gentile si prende di forza un gioco da 3 punti (non convertito) che esalta la curva, come il rimbalzo di strepitosa posizione di Ndoja. Lafayette serve un clamoroso assist nella cruna di un ago ad Aradori che appoggia dolcemente al vetro, riprendendo il controllo del match. Il quintetto titolare di nuovo in campo, fa faville: Gentile serve un assist che lascia 4 metri ad Aradori che trova solo la retina dall’angolo, sempre lui, con l’aiuto decisivo del guerriero Ndoja, recupera e va schiacciare in solitudine a due mani per il giubilo dei presenti (43-26 al 17’). Ale Gentile litiga col ferro dalla lunetta, ma può essere visto come l’unico neo di un primo tempo stellare, Oscar Lafayette serve un’altra delizia al volo che Slaughter affonda di prepotenza, la Virtus dilaga e Capo d’Orlando sembra un pugile scosso da una sequenza di colpi alla mandibola.
3’ QUARTO – La Segafredo riparte alla grande, in una gran difesa che recupera l’ennesima palla a spicchi, Lafayette va altissimo a rimbalzo e il layup che ne segue è forse il più semplice della carriera, che segna per la prima volta il +20 Bologna. Aradori é infallibile dalla lunetta ed é ancora un recupero che porta alla bimane di Gentile che lascia senza risposte Capo d’Orlando, anche troppo brutta (e probabilmente stanca dall’impegno di coppa) per essere vera. Dopo il timeout obbligato dei siciliani la musica non cambia, un Gentile così concentrato e concreto é illegale, predica basket e accumula valutazione, Ndoja ne mette altri due in entrata e la partita sembra non esserci più (59-30 al 25’, Virtus 82 di valutazione di cui Gentile 27, Capo 7). Gli ospiti non segnano veramente mai e tolgono il coperchio solo dopo oltre 6’ nel quarto, il ferro sputo un tiro giá entrato al nazionale col 21, Pajola col rimbalzo e Ndoja convertono il pallone in altri 2. Slaughter si trova a portare palla dopo un rimbalzo e lo fa egregiamente, Rosselli subentra a Ndoja che si toglie la maschera e viene osannato dai suoi fedeli. Aradori e Umeh sbagliano due rigori (per loro) con metri di spazio, ma non c’e più gara, Pajola é un leone e viene apprezzato il suo impegno, Pietro si rifá subito con un long-2 e capitan Rosselli si divincola a centro area per un altro centro che manda praticamente al tappeto gli avversari.
4’ QUARTO – Pajola serve Rosselli che segna e col suo canestro le VuNere doppiano gli avversari, lo stesso numero 6 si invola a canestro dopo un recupero per un semplice layup mancino. Non c’é più nessun dubbio su chi uscirà con i due punti dal PalaDozza, così gli allenatori usano questi minuti come un buon allenamento per i prossimi impegni, Lawson serve un assist notevole per il canestro del compagno di promozione Umeh che poco dopo ricambia il favore, Rosselli trova nel traffico un passaggio filtrante che Lawson deposita nel canestro con il punto esclamativo. Gentile é un ragazzo in missione e gioca ogni possesso con la testa giusta, Pajola viene coccolato e coach Ramagli gli concede l’uscita con passerella finale. É trionfo Virtus, non c’é altro da dire, per questa splendida serata. Tutti in piedi per le VuNere.