Alessandro Ramagli sta per affrontare col suo gruppo l’allenamento della vigilia all’Unipol Arena, ma già guarda oltre e intravede la truppa di Antimo Martino, quell’OraSì che torna a Bologna sette giorni dopo aver cercato di sorprendere la Fortitudo e ora vuole provarci di nuovo con la Virtus Segafredo. Un team che ha una fisionomia ben precisa, e va rispettato.
“Ravenna magari ha nomi meno altisonanti di altre formazioni, ma è una squadra vera. Dal punto di vista tecnico, perché ha qualità difensive e nella distribuzione del gioco, anche a livello offensivo. E dal punto di vista del carattere: è forte, non molla mai, ha equilibri e gerarchie ben definiti. Ha due play intercambiabili, molto diversi tra loro, Tambone e Sabatini. Derrick Marx l’ho incontrato a Tortona, è una guardia che ha avuto un processo di crescita significativo in questo campionato, le ali Sgorbati e Raschi si completano molto bene. Masciadri, vera ala forte che in Virtus conoscono bene, è un giocatore che ha qualità offensive per aprire il campo. Vicino a canestro c’è Smith, un giocatore pieno di energia, rimbalzista e stoppatore eccellente, con Chiumenti che può giocare al suo posto o anche insieme a lui”.
Il timoniere della V nera ha ben chiara l’accoglienza che i suoi dovranno preparare all’OraSì.
“Dobbiamo affinare la capacità di controllare il ritmo, perché Ravenna cerca di prendere le redini. Al PalaDozza si è schierata a zona fin dalla palla a due. Qualunque sia il loro tipo di atteggiamento difensivo, sarà il nostro quello determinante per provare a portare a casa la partita. Non so come ci affronteranno, di sicuro cercheranno da subito di non farci trovare il nostro ritmo. Immagino che cercheranno di evitare il nostro impatto fisico e atletico, quello che abbiamo mostrato nelle prime tre partite di stagione. Fin qui siamo sempre riusciti a partire forte, è un aspetto di natura mentale. L’attitudine è il primo passo, e questo significa che la squadra è pronta ad affrontare la partita, qualunque indirizzo prenda poi la gara”.
Dopo Mantova, nessun pensiero alla striscia positiva aperta e tanto lavoro in palestra.
“E’ stata una settimana un po’ più complicata, per motivi oggettivi. Abbiamo gestito la caviglia di Klaudio, che ancora non è al meglio, e in qualche occasione ci siamo dati un paio di “botte” in allenamento, cosa naturale ma certamente la settimana non è filata via liscia. Ma domani alle 18 ci dimenticheremo di tutto questo”.
Intorno a questa Virtus Segafredo è cresciuta la fiducia. Il gruppo non vince soltanto, ma convince. Un altro passo avanti potrebbe moltiplicare gli entusiasmi.
“Finora non ho visto nessuno sotto casa mia con le bandiere, e vorrei anche vedere. Dopo tre partite, sarebbe del tutto fuori luogo. Non è da Bologna, forse potrebbe succedere in qualche altra piazza più vergine, qui le cose di basket si sono viste e tanto, è un ambiente cestistico molto maturo. Io poi non vivo di statistiche, credo solo a quello che ho davanti, e ora davanti abbiamo una formazione a cui dobbiamo rispetto, così come al nostro pubblico. Certamente giochiamo per la quarta vittoria, nessuno vuole nasconderlo. Non siamo qua per lusingarci per tre successi, né per fare sconti a nessuno”.