Alessandro Ramagli analizza la sfida di domani pomeriggio al PalaRuggi, in casa dell’Andrea Costa, prima trasferta di campionato resa più ostica dall’assenza di Ndoja a cui si aggiunge quella di Andrea Michelori.
“Confermo, Ndoja e Michelori non giocano. Ma io non amo usare la parola emergenza, perché sa tanto di scusa. Sto zitto e gioco con quelli che ci sono, che daranno il 110 per cento. Poi, è chiaro che avere Klaudio e Andrea e non averli non è la stessa cosa, ma io non metto le mani avanti, cerco piuttosto le motivazioni di chi ci sarà. Dalle avversità nascono le opportunità, si tratta solo di saperle cogliere”.
Massimo rispetto per Imola, guidata da Giampiero Ticchi, un coach che il timoniere bianconero conosce bene.
“Partita intrigante, contro una squadra che ama alzare i ritmi, ad oggi con grande produzione di punti in contropiede primario e transizione, e che nel momento in cui non riesce a giocare questo tipo di pallacanestro è brava ad abbassare i ritmi. Insomma, una squadra che sa tenere in mano il ritmo della gara anche nella metà campo offensiva. Non so se giocherà Borra, nel caso anche loro avranno un solo giocatore nella posizione di centro. Ma in assoluto è un gruppo consolidato da tempo, molti giocatori e lo staff tecnico c’erano già lo scorso anno, e vengono da una stagione che tanti non si aspettavano, col quarto posto in stagione regolare e il passaggio, ahimè, del primo turno di playoff contro noi di Siena. Al PalaRuggi sarà un test importante, con molta gente e in un clima da derby, molto sentito”.
Niente a che vedere con la partita di domenica scorsa con Piacenza. Le assenze contribuiscono a fare di questa gara qualcosa di diverso.
“E’ così, difficile che sia una partita simile a quella di sette giorni fa. Imola gioca con quattro uomini sul perimetro, noi avremo una struttura più piccola e li sfideremo sulle caratteristiche strutturali su cui hanno composto il loro roster. Ma non siamo preoccupati, né spaventati. Faremo tutto quello che sarà nelle nostre possibilità. Mi piacerebbe rivedere l’atteggiamento della prima giornata, chiaro che dovremo riproporlo in una condizione di ulteriore difficoltà. Tecnicamente la partita di domani sarà profondamente diversa da quella di domenica scorsa, ci servirà flessibilità e capacità di aggiustarsi in corsa, anche nei ragazzi più giovani, il che è per forza di cose meno scontato. Ma non parlerei di esame per loro, o meglio direi che sarà un esame ad ogni giornata. Decidete voi se sarà un leit-motiv da cavalcare, oppure no. In questo contesto non posso pensare che quello che verrà fuori domani, bello o brutto che sia, possa darmi risposte definitive. E’ la prima in trasferta, sarà delicata, ma poi andremo a Treviso, al PalaDozza, a Forlì, in tanti campi difficili. Dovremo smettere di parlare di esami, perché ne affronteremo uno ad ogni gara, di qui alla fine”.