Alessandro Ramagli prepara la sua Virtus Segafredo alla trasferta di Ferrara prendendo le misure a una Bondi che fin qui si è dimostrata attrezzata e competitiva. Massimo rispetto per la squadra di Trullo, e al tempo stesso volontà di voltare pagina dopo lo stop casalingo con Ravenna.
“Ferrara è la squadra che gioca il più alto numero di possessi e che produce più punti nelle situazioni non di attacco a metà campo del campionato. Significa saper giocare su 28 metri, in qualunque situazione. Sanno andare in post basso con tutti i giocatori e hanno un impatto a rimbalzo d’attacco significativo. Tradotto, bastano due parole: talento ed energia. Il must sarà la capacità di ritrovare quella capacità difensiva che con Ravenna ci è mancata. La Bondi è una squadra che devi riuscire a fermare, altrimenti ha tanti punti nelle mani da giocatori diversi”.
Occorrerà una Virtus rocciosa, capace di arginare la spinta dei padroni di casa.
“Serve un approccio fisico significativo, con il senso della sfida fisica, sapendo usare bene i falli. Dovremo essere non solo intensi ma anche energici. In difesa non ti aggrediscono dal primo minuto, ma proteggono bene l’area e possono forzarti a prendere la prima opzione. Servirà la capacità di riconoscere i numeri: attaccare quando ci sono ed essere equilibrati quando mancano”.
Nell’equilibrio bianconero, mancherà nuovamente una pedina importante: Klaudio Ndoja, ex di Ferrara.
“Klaudio non gioca. In un mese si è allenato tre volte con la squadra e tre volte a metà, la sua assenza nell’economia del gruppo non rappresenta una novità, dobbiamo giocoforza non utilizzarlo e trovare le risorse, che abbiamo, per far fronte all’emergenza. Abbiamo, per fortuna, dimostrato di saper affrontare gli infortuni. L’ideale sarebbe essere tutti insieme, tutti pronti, tutti belli fin dal primo giorno. Ma lo sport non è così, ci sono periodi di assenze, di cali di forma, tutti insieme non si può sempre essere. Così, in questo momento devo pensare a chi c’è”.
Lo stop alla Unipol Arena contro l’OraSì appartiene al passato, ormai. Buono per attrezzarsi anche alle battute d’arresto, e in qualche modo digerito.
“Cosa ci ha insegnato la partita contro Ravenna? Che si può perdere, che ci sono tante squadre che hanno armi appuntite per fermare l’avversario, e Ferrara è una di queste. Ci vorrà pancia a terra e “all in” per essere competitivi domani. Ci sarebbe piaciuto arrivare a questa sfida vergini di sconfitte, non è così e pazienza, pensiamo alla partita. Certo, non è stata una settimana semplice, martedì e mercoledì sono stati giorni un po’ scioccanti, dopo la prima sconfitta in campionato. Succede, soprattutto a chi ha meno anni sulle spalle. Ma giovedì abbiamo fatto un allenamento eccellente, ieri un allenamento buono e da questi ripartiamo”.
Nella prima trasferta, in casa dell’Andrea Costa, la squadra partì a ritmo vertiginoso, spegnendo da subito la partita.
“Non posso dire alla squadra “facciamo come a Imola”, non c’è un bottone che fa andare tutto come vorresti. Faremo secondo quello che abbiamo prodotto questa settimana. Sono sensazioni nuove: un’altra partita, un altro derby, con una squadra che ha qualcosa in mano in più rispetto a Imola, ma anche noi abbiamo qualche settimana di lavoro in più alle spalle”.