Calcio ‘chiama’ basket, rugby, football americano, sci, tennis, ciclismo, volley, atletica e chi più ne ha più ne metta. Per dire quanto sia ecumenica l’idea di coinvolgere tutti: figurano perfino il golf e il mondo dei motori nella lunga lista dei convocati di Wembley.
A diramare le convocazioni per una tre giorni di studi che andrà in scena a Londra, in uno dei templi del calcio mondiale, è Isokinetic, eccellenza scientifica della nostra città e FIFA Medical Centre of Excellence, che per il suo XXVIII Congresso Internazionale ha deciso di chiamare a raccolta la scienza medica di tutti gli sport per confrontare la propria trentennale esperienza nel campo del calcio con quelle dei colleghi che a tutte le latitudini si occupano di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione degli atleti delle più disparate discipline.
E’ dunque una sorta di olimpiade della medicina sportiva quella che richiamerà da tutto il mondo nella capitale inglese circa 200 relatori e 2.500 partecipanti in rappresentanza di una novantina di Paesi. Solo che alla fine non ci sarà un vincitore da incoronare, bensì il prezioso confronto tra percorsi scientifici paralleli e in molti casi convergenti.
“Football medicine meets the universe of sport” è il titolo del Congresso che si terrà al Wembley Stadium di Londra nelle giornate di sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 aprile.
“Learning from” è la parola chiave. Tradotto: ‘Imparare da’, ovvero filtrare le esperienze messe in campo da ortopedici, medici e fisioterapisti di tutti gli sport per individuare strategie di recupero più mirate ed efficaci.
Il tutto nella cornice prestigiosa di un impianto, il mitico Wembley Stadium, che fino ai primi di aprile è stato la casa temporanea del Tottenham, impegnato nella costruzione del suo nuovo stadio, ora felicemente inaugurato in Champions League con la vittoria sul Manchester City. E così dopo il Tottenham, il Congresso Isokinetic giocherà a Wembley, sotto l’egida della FIFA e dopo il successo dello scorso anno al Camp Nou di Barcellona.
Il calcio però questa volta farà solo gli onori dicasa. Via libera, invece, a tutti gli altri sport, con il complesso carico dei relativi traumi specifici.
Non a caso la sessione inaugurale del Congresso, sabato 27 aprile, è dedicata proprio al racconto di recuperi virtuosi nel calcio (l’inglese David Beckham) come nel basket (lo spagnolo Juan Carlos Navarro), nel rugby (il capitano degli All Blacks Richie McCaw) come nello sci e nell’hockey su ghiaccio. A raccontare i relativi percorsi di guarigione saranno autorità mondiali in materia del calibro di BertMandelbaum, Gil Rodas e Pete Gallagher. A sventolare il vessillo della scuola bolognese ci saranno invece Stefano Zaffagnini, direttore della Clinica Ortopedica dell’Istituto Rizzoli, e Gianni Nanni, storico responsabile dello staff sanitario del Bologna.
“E’ importante aprire la medicina del calcio al confronto con quella delle altre discipline sportive _ dice Stefano Della Villa, fondatore e presidente del gruppo Isokinetic _. Il solo pensiero di poter far sedere allo stesso tavolo Jacques Menetrey, il medico che segue il Tour de France, e Michele Zasa, il medico che fa parte dello staff della Clinica Mobile del MotoGp, rende bene l’idea del senso di questo Congresso”.
(Foto fornita dalla società)