CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 70-75   1°QUARTO 9-15      

2°QUARTO 28-37

 3° QUARTO 49-57          

arbitri: Mark BARTOLI, Denny BORGIONI, Gianluca CAPOTORTO

 

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: Drell 5 Filloy 2 Cain 16 Robinson 4 Tambone 13 Mujakovic n.e. Basso n.e. Serpilli n.e. Filipovity 25 Zanotti 5 Delfino 0 all.re Repesa

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: TESSITORI 5 BELINELLI 11 PAJOLA 6 ALIBEGOVIC n.e. MARKOVIC 7 RICCI (cap.) 0 ADAMS 8 HUNTER 8 WEEMS 7 TEODOSIC 8 GAMBLE 11 ABASS 4 all.re Djordievic

La 1-3-1 di Repesa, espulso per doppio tecnico a una manciata di minuti nell’ultimo quarto, ha rischiato di costringere alla resa la Virtus. La squadra di Djordievic era stata in vantaggio dalla prima palla a due suppur non dando mai l’impressione di spaccare la partita (vantaggio massimo di 13 punti a 2’32 del 2° quarto). I bianconeri con mani freddissime dall’arco (alla fine sarà 4/20 da 3 punti), hanno sfruttato una evidente supremazia a rimbalzo 46 a 33 e per tutta la gara hanno cercato di rispettare il piano partita che era quello, come sempre, di dare la palla dentro dove le Vnere sono, per percentuale realizzata, la miglior squadra dell’LBA.

Repesa tuttavia non è uno che resta a guardare e nel secondo tempo ha piazzato una 1-3-1 non quella allungata su tutto il campo vista in Coppa Italia, ma una zona che aveva lo scopo di sfidare Bologna nelle triple vista la pessima serata dei suoi cecchini. La Virtus ha sbagliato tiri aperti e ben costruiti e quando Weems all’inizio del 3° quarto si è mangiato 3 canestri da sotto elementari, Pesaro ha preso coraggio ed ha capito che avrebbe potuto fare il colpaccio.

Ottenuto il primo vantaggio con una tripla angolare di Tambone (uno dei più positivi), la Carpegna ha avuto due volte il pallone per fare il +5 ma Filipovity fin lì quasi infallibile si è fatto ingolosire e ha sbagliato due volte dall’arco, Gamble, Teodosic e Markovic hanno riportato avanti la Virtus e alla fine hanno portato a Bologna i due punti.

Belinelli ancora con le polveri bagnate come già a Brindisi, si è tuttavia reso utile, Pajola è sembrato avviato al pieno recupero fisico ed è stato determinante con alcuni recuperi dei suoi, i centri sono andati a corrente alternata.  

Adams e Tessitori, 6 minuti a testa, hanno ben giocato e resta sempre inspiegabile la scarsezza del loro impiego.

LA CRONACA

1° quarto

Le due squadre al completo, la Virtus si vede che ha da farsi perdonare l’ultima prestazione difensiva di Brindisi (91 punti subiti) e morde in difesa come poche volte in stagione, prova ne sia i 9 punti segnati da Pesaro che pagherà vistosamente, alla fine, i 0 punti a referto di Carlos Delfino. In attacco la Virtus gioca con uno schema inedito con due tagli con blocco in mezzo all’area per consentire a Belinelli di ricevere con più spazio. Finisce 9-15.

2° quarto

Ricci come assist man e Adams come realizzatore (8 punti in 4′) si mettono in luce e portano la Virtus a +10, una rubata di Markovic con solitario contropiede danno il massimo vantaggio +13 a 2’32 dalla seconda sirena. Qui però la difesa dimentica Drell in penetrazione facendo infuriare Djordievic che chiama un time out, al ritorno in campo Tessitori fa un antisportivo e il 1° tempo si chiude 28-37

3° quarto

Virtus sprecona da sotto, Pesaro ha scaldato le mani (soprattutto Filipovity) e adesso la gara è più equilibrata, il vantaggio bianconero balla tra i 6 e 9 punti, la zona di Pesaro comincia a dare i suoi frutti, la Virtus rallenta e non riesce più a servire i suoi lunghi vicino a canestro, da fuori i bianconeri sono un pianto, non la mette nessuno e Pesaro conquista il 3° quarto 21-20.

 

4° quarto

Ancora Weems in serata no si mangia una conclusione da sotto, la Virtus è in evidente stato confusionale ma Pesaro ne approfitta soltanto parzialmente, a 5’33 Cain da sotto da la parità ai suoi, la zona è molto indigesta alle Vnere che giocano attacchi poco fluidi e in difesa subiscono alcuni canestri dall’arco. In svantaggio la Virtus ritrova un pò di lucidità e con alcune prodezze individuali alla fine riesce a ritornare avanti di 5 punti, Pesaro rompe proprio in dirittura d’arrivo e perde la terza partita di fila.

(Lucio Bertoncelli – foto fornita dalla società)

Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio (Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, Giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi. Terminata la carriera di allenatore collaboratore del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.