3° TROFEO MATTEO BERTOLAZZI GOLD
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ALMA TRIESTE 72-67
(20-17; 38-34; 51-47)
Virtus Segafredo: Punter 14, Martin 6, Pajola 6, Taylor 8, Baldi Rossi 12, Cappelletti, Kravic 6, Berti ne, M’ Baye 4, Cornooh, Qvale 16. All.: Sacripanti
Alma Trieste: Coronica, Walker 25, Fernandez, Spina, Write 14, De Angeli, Janelidze 7, Cavaliero, Sanders 6, Knox 2, Mosley 13, Cittadini. All.: Dalmasson
Arbitri: Filippini, Begnis, Puccini
PARMA – Virtus-Alma, direbbe chi ama “inglesizzare”, è un remake con upgrade. Due società storiche della pallacanestro italiana che si erano incrociate al PalaAlma in gara3 della finale-promozione di Serie A2, a fine stagione 2016-2017. La partita del 3-0 bianconero, con festa in campo e ritorno in Serie A. Al “Memorial Bertolazzi” di Parma, sul parquet del PalaCiti, la sfida si ripropone tra due squadre di Serie A, perché la truppa di Dalmasson, dopo quella sconfitta, ha rifatto il giro completo e nella stagione successiva è tornata a sua volta tra le grandi. Oggi è un faccia a faccia che serve a progredire, per entrambe le squadre, in vista dell’inizio della stagione, quella con i due punti in palio ad ogni passo.
Vince la Virtus Segafredo, 72-67, un faccia a faccia sempre vivo e senza cadute di ritmo. Vince e vola dritta in finale (domani alle 20.30, PalaCiti). Bello che accada qui, di rivedersi. In una kermesse dedicata a un ragazzo sfortunato che in casa Virtus ha messo le basi per la carriera di giocatore: Matteo Bertolazzi ha fatto tutto il cammino delle giovanili bianconere, ha esordito in prima squadra nella stagione 1996-1997, prima di prendere altre strade e di un finale triste, quando una malattia dannata ha avuto la meglio su un fisico da atleta di soli trentaquattro anni.
PRIMO QUARTO – Si parte con la penetrazione di Tony Taylor, che dopo il riposo precauzionale in Sardegna prende il suo posto di playmaker titolare nel quintetto della Virtus, a tagliare la difesa giuliana e siglare i primi due punti della partita. Inizio del match equilibrato, Segafredo sempre avanti, tranne in una sporadica occasione in cui Knox porta l’Alma in vantaggio, fino a quando Kravic sostituisce Qvale, mette a segno un gancione che porta la Virtus sul 13 a 9 do metà percorso. Poi, equilibrio fino alla fine del quarto che termina sul 20-17 per le V Nere che vanno a segno con ben sette giocatori diversi.
SECONDO QUARTO – Secondo atto che non cambia il copione del primo. L’equilibrio continua a farla da padrone e le due squadre rimangono sempre attaccate, i tentativi della Segafredo di fuga vengono sempre stoppati da Walker che nel solo secondo quarto realizza dieci punti e Trieste è ancora attaccata ai bianconeri: 38 a 40 a metà partita.
TERZO QUARTO – Dopo il riposo va Sanders da oltre l’arco, al quale risponde Punter con un gioco da quattro punti, ma il tutto procede sempre in equilibrio e dopo i liberi di Wolker ci sono solo due punti di vantaggio per la Segafredo: 46-44 al 26°. Baldi Rossi allunga dalla lunetta e ci sono sei punti di vantaggio per la Segafredo che ha stretto le maglie in difesa, ma in attacco la produzione non è abbondantissima ed il terzo quarto si conclude in parità con la Virtus sempre avanti di quattro lunghezze.
ULTIMO QUARTO – A metà dell’ultimo quarto con Sacripanti a schierare il quintetto titolare ma con Pajola al posto di Taylor, la Virtus raggiunge il massimo vantaggio: 62 a 52, per la prima volta in doppia cifra con poco meno di cinque minuti da giocare. Naturalmente gli avversari non si danno per vinti e trascinati da Write producono un mimi break: 62-56 al 37°. Torna in campo Taylor e si procura subito due liberi, dall’altra parte Walker spara pesantissimo, e a due minuti dalla fine Trieste è in scia, 66-65. Punter spara pestando la riga: 68-65 a 90” dalla fine ed in difesa è molto bravo Qvale a recuperare un pallone proprio su Walker in un’avventura dentro l’area colorata bianconera. A un minuto dalla fine c’è uno 0/2 dalla lunetta di Taylor ma sul rimbalzo offensivo di Qvale la palla torna nella mani di Punter che prova a colpire senza però produrre effetti; dall’altra parte l’Alma va per il pareggio, ma il tiro esce cortissimo e a 18” secondi dalla fine, dopo il canestro di Qvale sul 70-65 c’è il time out di Dalmasson. Al rientro però è palla persa per Trieste ed il contropiede per Punter è fermato solo dal fallo della difesa: due su due dalla lunetta e partita chiusa. 72-67 e Virtus in finale.