ARMANI AX OLIMPIA MILANO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 94-84
1°QUARTO 27-18
2°QUARTO 53-39
3°QUARTO 70-65
arbitri Paternicò, Baldini e Giovannetti
ARMANI AX OLIMPIA MILANO: Punter 4 Moraschini 0 Rodriguez 2 Biligha 4 Cinciarini 5 Delaney 11 Brooks 2 Leday 21
Hines 7 Datome 3 Shields 35 Wojciechowski 0 all.re Messina
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: DERI n.e. BELINELLI 15 PAJOLA 2 ALIBEGOVIC 18 RICCI (K) 3 ADAMS 2 HUNTE 9 WEEMS 6 NIKOLIC n.e. TEODOSIC 15 GAMBLE 9 ABASS 5 all.re Djordjevic
In questo momento, dopo la cocente delusione dell’eliminazione dall’Eurocup, se c’era una squadra che la Virtus non avrebbe dovuto trovare sul suo cammino era proprio l’Armani. Nonostante le sconfitte in campionato, la squadra di Messina interpreta questa gara, mai banale il confronto Milano – Bologna, come un importante test in vista del primo scontro play off di Eurolega.
L’Olimpia ha uomini che fanno la differenza in Europa in primis Shevon Shields che disputa un primo tempo da marziano con 22 punti e un solo tiro sbagliato (5/6 da 3) e alla fine ne metterà 35 con 37 di valutazione.
Dall’altra parte regge il confronto al tiro il solo Alibegovic 16 punti in 20′ e il 75% da 3. Sono loro i mattatori dei primi 20′ ma la differenza la fa la difesa di Milano, la sua organizzazione e la fluidità dell’attacco biancorosso.
La Virtus nei primi 20 minuti perde 15 palloni ed è evidente che la squadra di Djordjevic ha perso nei 40′ della bella con Kazan, la propria autostima e le certezze accumulate in 8 mesi di gare. I bianconeri del primo tempo sembrano una squadra in via di costruzione, all’inizio della preparazione. Solo in difesa nel 2° quarto, si vede per alcuni minuti, la volontà di soffrire e di trovare le giuste contromisure allo strapotere avversario.
Nel secondo tempo, nel 3° quarto in particolare la Virtus, gioca finalmente un basket decente, difende meglio sia sui centri che sugli esterni, ritrova una certa fluidità in attacco e porta un parziale di 26 a 17 e riapre di fatto il match, prova del fatto che in 10′ non perde nemmeno un pallone.
Si sapeva che le Vnere non avrebbero potuto essere giudicate da questa gara: già Milano è la più forte del lotto, inoltre troppo fresca la ferita per aver recuperato in sole 72 ore la lucidità necessaria a giocare la propria pallacanestro. Djordjevic però accanto ad alcune conferme negative, il cattivo momento di Weems e Gamble, ha avuto risposte positive.
In primo luogo Amar Alibegovic, ancora con alcuni passaggi a vuoto in difesa, in attacco ha mostrato che nei play off il coach può contare su di lui. Ha dato segnali di risveglio anche Abass che in difesa ha lottato come un leone e in attacco ha messo canestri importanti.
Ha giocato parecchi minuti (11) anche Adams, data l’assenza di Markovic, e ha fatto cose buone sia in attacco che in difesa, cercando di giocare per gli altri. Alessandro Pajola come sempre grandissimo in difesa è stato messo in croce da Paternicò.
LA CRONACA
1° quarto: le squadre iniziano contratte e perdono una gran quantità di palloni, 5 a testa nei primi 5′, Milano viene spinta dalle straordinarie prestazioni balistiche di Shields e Leday, si segna poco nei primi 6′ (14-5 il punteggio), le squadre arrivano al bonus e nonostante Alibegovic e Abass segnino con continuità Milano chiude avanti 27-18.
2° quarto: il più difficile per i bianconeri. Teodosic con un assist mette subito Alibegovic a canestro, che poi ne fa altri 2 per soli meriti propri, la difesa Virtus comincia a mordere ma non può nulla di fronte a Shields un marziano che scava il solco con due triple in 30″ 40-26 a 4’43”, la Virtus ha perso fin qui 1 palle in 15′, Milano ringrazia degli omaggi e ne approfitta, il solo Alibegovic tiene un pò in apprensione la difesa Meneghina, a Pajola Paternicò fischia un 3° fallo inesistente e il play deve andare in panchina, il primo tempo si chiude 53 – 39 e la gara sembra chiusa.
3° quarto: la Virtus che torna in campo dopo il riposo è un’altra squadra e in 2′ dimezza lo svantaggio (-7), adesso è l’Armani che perde qualche pallone in più sotto la pressione bianconera. Teodosic comincia a spingere e a segnare, inoltre il Serbo difende e sforna qualche assist, la Virtus è a – 5, rientra Shields che è in una serata in cui potrebbe tirare anche dagli spogliatoi, mette altri due canestri, Milano torna a + 12, ma la Virtus con grande orgoglio ricuce nuovamente il distacco. 70-65 al termine del 3° quarto.
4° quarto: Leday spara subito e Belinelli risponde, Pajola rientrato fa subito un assist stupendo per Alibegovic ma Paternicò per non rischiare gli fischia immediatamente il 4° per un sospiro più profondo del solito. La Virtus coi denti resta attaccata alla gara e non molla, a metà tempo 79-75 per Milano, anche Teodosic commette il 4° fallo ed esce a rifiatare, la gara è adesso in equilibrio, Milano sembra aver speso molto e le rotazioni non portano grandi frutti. La Virtus però manca per 2 o tre volte l’occasione dell’aggancio, a 3’07” le Vnere sono a un solo possesso ma prima Leday e poi il solito Shields s’incaricano di restituire all’Armani prima due poi tre possessi di differenza.
C’è spazio per alcune altre fischiate surreali della terna, guarda caso tutte da una parte, Ricci su cui in fase di tiro cala come una mannaia un braccio milanese protesta e si becca il tecnico e 5° fallo.
(Lucio Bertoncelli – foto fornita dalla società)
Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio (Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, Giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi. Terminata la carriera di allenatore collaboratore del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.