Conoscere il percorso che porta un olimpionico dello sci a tornare in tempi record sulle piste dopo la rottura dei legamenti del ginocchio può dare un contributo decisivo anche al medico sportivo che tratta la stessa patologia nel calciatore.
E se è indubbio che nessuno meglio di un medico di basket conosca e curi le distorsioni di caviglia, nel vasto campo delle lesioni muscolari atletica e football americano, per fare un altro esempio concreto di ‘intercomunicabilità’ delle strategie di prevenzione, diagnosi e terapia, hanno molto da insegnare al calcio.
E’ la filosofia che ispira il XXVIII Congresso Internazionale Isokinetic sul tema “Football medicine meets the universe of sport” che va in scena sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 aprile nella prestigiosa cornice del Wembley Stadium di Londra.
I duecento relatori, impegnati in una tre giorni fatta di ben 64 sessioni congressuali e impreziosita dalla presenza di 2500 partecipanti in arrivo da una novantina di Paesi, porranno sotto i riflettori le esperienze di ortopedici, chirurghi, medici e fisioterapisti di tutti gli sport: dal basket al volley, passando per rugby, baseball, ciclismo, atletica, football americano, sci, pallamano, cricket, tennis, golf e motori.
Una presenza massiccia ed ecumenica, che simbolicamente farà sedere attorno allo stesso tavolo lo statunitense Bert Mandelbaum, il luminare che ha rimesso in campo le stella inglese del calcio David Beckham dopo la rottura del tendine d’achille, con Gil Rodas, che ai tempi del Barcellona ha recuperato all’attività agonistica il cestista Juan Carlos Navarro; il luminare Stefano Zaffagnini, direttore della Clinica ortopedica del Rizzoli e illustre portabandiera della scuola ortopedica bolognese, con Gianni Nanni, da oltre trent’anni responsabile dello staff sanitario del Bologna.
Il tutto nel solco del “learning from”, che è il ‘claim’ del Congresso: apprendere dalla scienza medica di tutte le discipline integrandone il know-how con le proprie esperienze, alimentando così un interscambio virtuoso che genera e moltiplica la conoscenza.
“Confrontarsi con chi studia i percorsi terapeutici di altri sport oggi diventa decisivo”, dice Stefano della Villa, fondatore e presidente di quell’Isokinetic che dal 2009 si fregia del titolo di ‘FIFA Medical Centre of Excellence’.
Sarà proprio Della Villa a moderare sabato la sessione d’apertura del Congresso, dedicata al tema “Storie virtuose di recuperi di top-player”, insieme a Michael D’Hooge, Chief Medical Officer della Fifa, sotto la cui egida si celebra il convegno.
Un anno fa Isokinetic celebrava il suo Congresso al Camp Nou di Barcellona. Stavolta invece fa tappa a Wembley, il tempio del calcio inglese che fino a qualche settimana fa era la casa provvisoria del Tottenham. Grandi attori per grandi palcoscenici, insomma, anche se i riflettori del Congresso non trascureranno la sconfinata platea di atleti agonisti e non che quotidianamente si cimentano in tutto il mondo nelle varie discipline.
Una sessione del Congresso sarà specificamente dedicata alle donne, col dibattito sul tema della “Prevenzione e gestione dell’infortunio negli sport femminili”. In questo caso l’avversario da contrastare è la fragilità dei legamenti del ginocchio, più accentuata che negli uomini. “Learning from” resta la parola d’ordine: perché l’universo sportivo rosa ha allargato i suoi confini e far dialogare i professionisti di prevenzione, diagnosi e cura di tutti gli sport anche qui promette di essere un’arma vincente.