Oh, la soffice gioia della vittoria in trasferta. Che magari non calmerà i critici di professione (chi si ritrova colpito dai sassolini tirati a fine gara da Boniciolli lo saprà) ma che, perlomeno, non darà motivo in settimana di aumentare le pressioni sulla Fortitudo, a meno di non volerlo fare scientificamente. A Jesi, con squadra completa – solo Campogrande fa NE -, si è tutto sommato rivista una squadra non dissimile da quelle dei vecchi tempi: sorniona prima nel capire cosa fare per portarla a casa, e più feroce nel secondo tempo che non nel primo. Magari ci sarebbe da aggiustare qualcosa (passare dal +9 al +2 e palla avversaria in un minuto…), però ogni tanto serve vincere, punto e basta. E farlo, giocando con intensità più che con estetica, va comunque bene, benissimo.
Certo, se si vuole trovare il pelo nell’uovo c’è eccome: Knox che continua a non sembrare esattamente un muretto difensivo, per esempio. Ma qualcuno ci dia una risposta: come mai i difetti di questa Fortitudo vengono evidenziati fin troppo, mentre quelli dell’anno scorso non erano motivo di tante critiche? Ok, ci siamo, sono aumentate le aspettative, lo stesso Boniciolli parlando di obiettivo promozione ha alzato l’asticella e nemmeno di poco, però è anche il caso di capire se questa Fortitudo è adesso già fatta e finita o no. Non lo è: c’è un giocatore nuovo – e, ripetiamo, non è la prima volta che una squadra di pallacanestro sbaglia uno straniero -, c’è Ruzzier da inserire al meglio, e forse anche i nemici del coach devono riconoscere che i margini di miglioramento ci sono eccome. Qualcosa in più se lo aspettavano tutti, va bene, ma siamo a novembre, punto e basta.
Per il resto, vittoria di spessore: non era scontato che arrivasse, ad un certo punto Davis pareva essere capace di segnare in tutti i modi, ma nessuno si è buttato giù. E brava Bologna a mettere sul parquet le proprie caratteristiche: tanta gente che può fare qualcosa a differenza di Jesi, che dalla panchina ha portato a casa punti zero. Tradotto: vittoria da Fortitudo boniciolliana, alla prossima.
Shine on you crazy diamond – La freddezza di Candi, che non ha tremato dopo il trentello di domenica scorsa. Mancinelli, leader silenzioso. E Raucci, che quatto quatto ha preso Davis e se lo è incartocciato.
Another brick in the wall – Sky ha iniziato la sua avventura in A2 sbagliando le sovrascritte finali (nell’ultima azione Jesi era a -2, non a -3 come scritto) e partendo con l’audio preso, forse, da un’altra partita. Solo per la cronaca: si crescerà anche qua. Di certo (basterebbe entrare nella posta della nostra redazione) non sono pochi i tifosi Fortitudo arrabbiati per aver pagato un servizio (LNP pass) per ritrovarsi, oggi, con niente o quasi in mano.
(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)
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