Terminata dopo 8 giornate la stagione regolare del football.
Sei formazioni accedono ai playoff, una retrocede e due si salvano e vanno in vacanza rimandando il tutto all’anno prossimo ma sempre nella massima serie.
Quest’ultimo risultato rappresentava il traguardo iniziale dei Carpanelli Warriors che, ricordiamolo, erano arrivati ai massimi livelli direttamente dalla seconda serie, vincendola lo scorso 2018 con un campionato stellare fatto di tutte vittorie.
I bolognesi non volevano assolutamente ritornare nel purgatorio, dopo un anno di ritrovato paradiso.
Quindi obiettivo centrato per i Blue di Coach Giorgio Longhi e del presidente Elisabetta Calzolari ?
Diciamo di sì, anche perchè in un momento storico di una situazione in generale nella quale bisognerebbe accontentarsi anche di poco, prevale la regola che l’ultimo arrivato nel “club dei grandi” è sempre il più debole ed il più accreditato per il ritorno in II° Division.
Ma non sarebbe onesto far finta di nulla su altri aspetti che, al contrario, ad un certo punto della storia di questa nuova avventura sportiva, hanno fatto ritenere possibili diversi finali di stagione.
I Carpanelli Warriors sono arrivati ottavi, con una vittoria e sette sconfitte, relegando i forti Lions Bergamo all’ultimo posto.
Per contro, i Giaguari Torino sono arrivati sesti e con due sole vittorie accedono alla post season.
Per prima cosa, bravi i torinesi che ci sono arrivati e “somari” i bolognesi che non ce l’hanno fatta!
Sia ben chiaro che noi operiamo nel football americano e non in altri sport dove si cercano sempre delle scuse o si addebitano gli sbagli a fattori esterni.
Nel nostro mondo si dice che i più bravi di tutti, fino ad oggi, siano i milanesi che sono arrivati davanti a tutti, poi un po’ meno bene Bolzano, poi Firenze poi Parma, Roma e Torino, nell’ottica che ognuno è stato un po’ meno bravo di quello davanti. Poi arrivano i team che hanno fatto ancora peggio e non sono andati avanti, per poi finire, addirittura, con quelli che dovrebbero andare nella serie inferiore (poi si vedrà meglio più avanti se la Federazione non chiederà a tutti di restare in I° Division per una questione legata al numero delle formazioni che la compongono).
Ma nella consapevolezza che comunque i Carpanelli Warriors ci hanno sempre provato in tutti gli incontri ed in ogni occasione che si è presentata loro, non vogliamo però nascondere quel pizzico di rammarico che ti attanaglia come quando a scuola ti interrogavano e prendevi 6 pur essendo fermamente convinto di aver saputo l’argomento, non diciamo da 10, ma certamente da 7, o forse anche da 7 e mezzo.
Stranieri non all’altezza della situazione, infortuni ad uomini chiave, arbitraggi definiti qualche volta troppo penalizzanti, sono incidenti di percorso con i quali bisogna condividere il tragitto e predisporsi al meglio affinchè siano i più indolori possibili. Ma la strada che hai percorso l’hai scelta tu e non devi dare colpa a nessuno se è molto faticosa.
I guerrieri hanno sofferto un po’ troppo. Lo hanno studiato, lo hanno ammesso e lo devono forse ancora metabolizzare fino in fondo, ma una cosa è certa: da lunedì mattina, a fari spenti e giochi fatti, sono ripartite le prime telefonate e richieste di incontri da parte di tanti ragazzi per vedere cosa si potrebbe migliorare per il 2020. La società è già ripartita dalla tante certezze di cui dispone e gli allenatori hanno già iniziato a ridefinire regole ed individuare strategie per migliorare la competitività del Team dell’anno prossimo, quando i Blue non saranno più quelli appena arrivati, ma saranno uno di quel team che hanno maturato il diritto (e non il favore) di stare in I° Division.
E a suggellare questo rinnovato entusiasmo sono arrivati anche due prestigiosi risultati del settore Flag dei Warriors: l’ammissione alle finali italiane di Grosseto del Team U17 e lo splendido secondo posto della Coppa Italia Flag Senior Open raggiunto dai TAZ30, la mitica selezione over del flag blue bolognese.
Complimenti a questi ragazzi che rappresentano passato, presente e futuro dei Warriors Bologna.