I marchigiani passano 18 a 15 all’Alfheim Field contro una formazione bolognese che non ha saputo mettere a frutto la potenzialità di un roster finalmente completo con i tre giocatori stranieri presenti.
La sconfitta, seppur con alcune recriminazioni per interpretazioni arbitrali non condivise da molti, è comunque frutto, prima di tutto, di un sistema di gioco che non ha reso per quello che avrebbe potuto e dovuto fare.
Un attacco ancora abbastanza sterile ed una difesa che, pur rappresentando il reparto di maggior qualità, contro Ancona ha commesso qualche errore di troppo, ben sfruttato dagli ospiti.
A metà gara il risultato segnava 3 pari (un bel field goal di Davide Ravaioli per i Blue) a dimostrazione di come le cose poco giravano per entrambi gli attacchi.
Nel terzo quarto altri due td per i Warriors (Gaskill e Flanders) contro uno degli ospiti, avevano dato l’illusione di poter portare a casa il risultato sul 15 a 10 per i padroni di casa.
Poi nell’ultimo quarto di gioco, una serie di errori di Bologna ha reso improduttivo un attacco che, con le potenzialità di cui dispone, avrebbe al contrario dovuto, non solo controllare la partita, ma addirittura incrementare lo score. Invece i Dolphins, bravi loro, sono saliti in cattedra ed hanno siglato il td del sorpasso mettendo in evidenza un gioco aereo di notevole qualità.
Un vero peccato perché i guerrieri, seppur giovani e con meno esperienza nella massima serie, a questo punto vedono la strada fortemente in salita per tentare l’ambizione di un posto nella post season.
Il gioco su corsa è ancora l’arma in possesso di Coach Vecchi; James Flanders è certamente ancora alla ricerca della perfetta forma fisica dopo l’infortunio iniziale, ed un ottimo Ervis Cira, in grado di sostituirlo alla grande, rappresentano la trazione dell’attacco di Bologna che, al contrario, non riesce a mettere in condizione il gioco aereo di creare quell’indispensabile bilanciamento di possibilità che la Division I° necessariamente esige.
Contro i Dolphins anche la difesa dei Carpanelli Warriors ha concesso un po’ troppo, e questo ha fatto si che gli ospiti siano stati in grado di sfruttare gli errori superando i padroni di casa.
Qualche nota positiva si è comunque vista, prima tra tutte l’esordio del nuovo canadese Tanner Gaskill-Cadwallader che ha aggiunto equilibrio in difesa e, in qualche caso, potenza all’attacco.
A fine partita, veramente poco contano le recriminazioni, seppur giustificate.
La realtà dei fatti è che bisogna arrivare a non creare situazioni tali che il risultato di una partita possa essere condizionato da un singolo episodio.
L’errore di un giocatore in particolare non deve assolutamente rappresentare il fallimento del gruppo.
Ci sta nello sport di sbagliare, ma la reazione e l’atteggiamento nei confronti dell’errore è il vero segnale della qualità di un Team.
Coach Longhi, nel breefing post game, ha chiesto agli atleti solo di fare un po’ di auto analisi, rimandando ogni discussione al successivo allenamento.
A questo punto la matematica consente ancora di ribaltare le sorti del campionato nella seconda metà della regular season ma sono solo i giocatori, come singoli atleti e, soprattutto, come gruppo, a poterlo fare.
Questa si può considerare come una scommessa? Sì; ma in fondo è la legge dello sport, dove si sa bene che dagli errori commessi si imparano tante cose.
Ora la pausa di Pasqua consentirà di ripensare a come affrontare la seconda parte di stagione regolare con la necessaria determinazione a far sì che il Campionato Italiano 2019 possa andare in crescendo.