Questa frase è stata detta più di una volta nei mitici anni ’80 ma oggi torna ancora attuale nel constatare che sempre in Lunetta, sempre il bianco/blu contro il nero/argento, sempre con ognuno una voglia devastante di battere l’avversario, e sempre con il rispetto imprescindibile che questo sport esige. Che ricordi quando, qualche minuto prima delle 21, entravano i Frogs, in stile falange romana con il sottofondo musicale della Cavalcata delle Valchirie. Ebbene sì, facevano veramente paura questi ragazzi perchè erano in tanti, grossi, neri ed estremamente compatti.
Ed oggi, cos’è cambiato? Campo e colori sono gli stessi e sono rimaste uguali la passione ed il rispetto che rappresentano per entrambi il motore propulsore del nuovo progetto sportivo. Quello che cambia drasticamente è che sono passati più di trent’anni e che non si gioca per i playoff della I° Divisione ma per un confronto inter girone della II° Divisione.
Ma visto che sulle rispettive sidelines ci saranno alcuni protagonisti che negli ’80 indossavano casco e spalliera, mentre oggi sono vestiti normalmente (per non parlare di chili in più e capelli in meno), siamo sicuri che anche l’edizione di Guerrieri contro Rane del 2018 possa far tornare in mente fantastici ricordi solo all’inizio della serata, per poi lasciare spazio ai nuovi ragazzi, molto giovani in entrambe le formazioni, che forse poco sanno di quei tempi, ma che oggi possono giocare proprio perchè in “quei tempi” ci sono stati appassionati come loro che hanno aperto la strada a questa fantastica storia sportiva.
Non vogliamo fare nessun nome e cognome perchè certamente commetteremmo imperdonabili dimenticanze e poi perchè, sia a Bologna che a Legnano, nessuno dei protagonisti di allora è diventato una star della NFL; ognuno dei protagonisti sa di esserlo stato perchè lo ha vissuto in prima persona, e magari raccontato agli amici al bar, ma non si trova nelle copertine patinate di Sports Illustrated.
E magari anche per questo sarà ancora più bello condividere certe emozioni con questi “ragazzi” dalle barbe imbiancate che oggi tentano di trasmettere i trucchi del mestiere alle nuove leve.
Specifichiamolo subito: non sarà affatto una partita del cuore, ma un confronto di campionato regolare che entrambe vorranno vincere perchè una delle prime cose che gli allenatori di football insegnano è che il concetto De Cubertiano dell’importante è partecipare, in uno sport di contatto non si adatta molto.
Vincere è il fine che ti porta a diventare un leader e sabato sera ci saranno una decina di ragazzi sul terreno di gioco che anche presi singolarmente hanno vinto ben più dei 60 in campo tutti insieme, ma che oggi interpretano la loro nuova leadership propria nell’impegno di trasmettere ai nuovi giocatori la passione per una storia sportiva diversa dalle altre ed estremamente affascinante.
Ecco perchè sabato sera, 7 aprile, alle ore 21 bisogna essere all’Alfheim Field di via degli Orti.