La formazione under 16 con cinque sconfitte non gioca più per la classifica ma per l’orgoglio. Peccato che di fronte ci siano i primi del girone, quei Duchi Ferrara che, al contrario dei bolognesi, le hanno vinte tutte e sanno già di essere in testa alla classifica.
I giovanissimi di Coach Giacomo Sacco hanno già metabolizzato il concetto che da team vincente, quello dello scorso anno, a team senza punti, quello di oggi, c’è un bel po’ di differenza, ma così come il risultato sul campo, anche la crescita dell’identità di squadra rappresenta un valore fondamentale.
La mancanza di vittorie avrebbe potuto creare danni gravi allo spirito dei ragazzi; abbiamo già assistito in differenti realtà al fatto di vedere formazioni con molte sconfitte perdere molti giocatori per strada costringendo la società a ritirarsi dal torneo in corso d’opera. Non solo è bruttissimo dal punto di vista dell’immagine di un gruppo sportivo, ma è anche la prova che la sconfitta mal gestita è sintomo di cattiva gestione dei singoli componenti del team.
I Warriors under 16 hanno onorato ogni incontro, facendo molti più chilometri di altre società ed uscendo dal campo sconfitti, ma consapevoli di averci provato fino alla fine.
Tra i tanti valori che sempre vengono attribuiti al football americano ce n’è uno in particolare forse meno ricordato ma sicuramente importantissimo: perdere sapendo che hai dato la metà della tua potenzialità è una vera sconfitta; perdere dando il massimo, non ti assegna i punti, ma ti dà il diritto di guardare l’avversario della partita successiva direttamente negli occhi con la voglia di iniziare una nuova battaglia, sportiva naturalmente.
E così i Warriors saranno opposti ai Duchi Ferrara sabato 25 novembre alle ore 16:30 di fronte al proprio pubblico, sul territorio amico, quell’Alfheim Field di via degli Orti che li ha visti vincere e perdere, ridere o piangere, ma che li ha sempre sostenuti fino alla fine.
Per gli under 19, la storia è completamente differente.
I ragazzi di Coach Mauro Solmi hanno vinto tutti e cinque gli incontri sostenuti fino ad ora e sono già matematicamente primi del proprio girone. Una lunga cavalcata che ha messo in evidenza alcune prestazioni senza macchia, altre, al contrario, che sono finite bene più per merito del singolo che del gruppo intero. Nel football si vince o si perde come squadra, mentre si perde sempre come singoli. E’ chiaramente un concetto provocatorio perchè, proprio come nel caso di domenica scorsa ad Ancona, i guerrieri hanno vinto 23 a 16 contro i Dolphins, ma per gli allenatori questa vittoria è stata considerata come quasi un regalo, e neanche tanto meritato visto l’atteggiamento del team soprattutto nella prima parte di gara. Motivo per cui gli allenamenti di questa settimana si sono imperniati molto anche sugli aspetti motivazionali e di concentrazione con una particolare attenzione all’esecuzione degli assegnamenti di ogni atleta.
L’acquisizione della testa della classifica rappresenta una gratificazione effimera se analizzata in questo momento. La vera motivazione è la testa della classifica il 7 gennaio 2018, dopo la disputa della finale valevole per il titolo italiano.
I Warriors sono tra le 4/5 formazioni potenzialmente in grado di avere questa possibilità, ma per raggiungere l’obiettivo ci vogliono gambe e braccia tecnicamente preparate, cuore e cervello sempre connessi e quel quid di condimento finale: la determinazione da leader.
I Warriors stanno ancora lavorando per mettere tutte queste caratteristiche in asse e farle esplodere all’unisono. Solo così potranno guardare l’avversario negli occhi da veri capo classifica.
Sabato 25, a seguire alle ore 21, sempre all’Alfheim Field di via degli Orti, Warriors contro Duchi Ferrara con la consueta corniche di pubblico, musica e cori guerrieri.