E’ iniziato il campionato italiano under 19 e, come prevedibile, l’adrenalina è esplosa all’Alfheim Field sabato sera.
L’esordio per i giovanissimi bolognesi non era certo di quelli facili; di fronte i temibili Hogs di Reggio Emilia, società che cura da sempre il settore giovanile con grande intensità e produce un gioco offensivo difficile da interpretare per le difese avversarie.
Quindi, mai come per questo vernissage, sarebbe stata fondamentale la concentrazione di ogni giocatore, proprio come l’Head Coach Giorgio Longhi aveva chiesto nel pregame.
L’incontro inizia con quasi un’ora di ritardo per un problema arbitrale (incidente che aveva chiuso l’autostrada del Sole); buona affluenza di pubblico alla Lunetta Gamberini dove, come sempre, musica e ristorazione la fanno sempre da padrone per consentire di poter passare una serata divertente.
Kickoff a e via.
Gli Hogs, seppure in numero più limitato rispetto ai bianco/blu, controllano meglio il campo e siglano i primi 8 punti già nel primo quarto, non consentendo all’attacco avversario di potersi esprimere al meglio. La difesa di Coach Mauro Solmi, dopo qualche difficioltà iniziale, registra i meccanismi di gioco e le continue, e ben eseguite, note finte dell’offense reggiano, iniziano ad essere affrontate nella maniera giusta e fanno sempre più fatica a produrre ulteriore yardaggio. Cresce anche l’attacco che arriva vicino la end zone avversaria, ma non concretizza grazie ad una ottima reazione della difesa dei maialini.
Certamente qualcosa accade nell’intervallo; gli allenatori parlano con i propri ragazzi sottolineando che il divario, seppure limitato, non rispecchia la reale differenza in quanto le due formazioni sono sullo stesso livello, e sottolineano che la forza d’inerzia dell’incontro nella seconda parte propenderà per quel team che sarà in grado di eseguire esattamente gli assegnamenti.
Il coaching staff bolognese non ha dubbi: ci sono tutti i presupposti per ribaltare il risultato ma bisogna non commettere errori; in sostanza, sbagliare meno è più redditizio di giocare benissimo.
Nel terzo quarto si nota una notevole differenza tra i Warriors che, grazie anche alla regia di un qb, Brian Labarile, di notevole esperienza malgrado la giovane età, iniziano a macinare terreno e la difesa, costruisce il muro che gli allenatori avevano chiesto loro. Ma Reggio, seppur sempre in crescente affanno, non molla e contiene l’attacco guerriero, non dandogli la possibilità di segnare. Anche il terzo quarto si chiude con un nulla di fatto e il risultato resta 8 a 0 per gli ospiti.
Arriva il quarto ed ultimo tempo ed i Warriors premono ancora di più sull’acceleratore e l’attacco, con un mix di lanci e corse, penetra finalmente nella difesa avversaria fino al pareggio di Andrea Bello (classe 2002) su lancio perfetto di Labarile; sarà poi la stessa coppia che aggiunge i due punti addizionali per il momentaneo pareggio 8 a 8.
Quando oramai sulla tribuna si cominciavano a chiedere informazioni su come si sarebbero svolti esattamente gli over time, in quel momento molto prevedibili, il grande colpo di reni finale ancora di Labarile che prima trova con un lungo e precisio lancio Matteo Ballarin, fermato a poche yard dall’end zone avversaria, poi passa il pallone a Filippo Lombardi che varca la goal line per il 14 a 8. Tripudio in campo e sulle tribune, che si trasforma in una piccola apoteosi quando la finta del calcio addizionale diventa un lancio di Giacomo Vanni su Lorenzo Gilli per altri due punti a un minuto dalla fine dell’incontro.
Risultato messo in naftalina anche perchè subentra negli Hogs quella comprensibile rassegnazione di chi ha condotto l’incontro per tre quarti di gara ma poi ha visto sfuggire il risultato alla fine. Ci pensa Giacomo Vanni ad intercettare l’ultimo tentativo reggiano. Fine dell’incontro e tutti in doccia.
Un grande merito agli Hogs che avranno altri momenti per rifarsi e certamente cresceranno perchè dotati di allenatori di grande prestigio.
Ma l’attacco bianco/blu e la solita grande difesa (marchio di fabbrica Warriors) con alcune importanti giocate di Emiliano Marini, Andrea Poggiali, Lemgendez Salaheddin ed altri ancora, hanno evidenziato il carattere, ancora in formazione ma certamente volitivo, di chi, come vogliono gli allenatori, ci crede fino a cinque secondi dopo il fischio finale dell’arbitro.
Un ottimo inizio ma tantissima strada ancora da fare perchè ci saranno ostacoli ben superiori.