Nel sabato in cui i Warriors hanno conosciuto il nome della prossima avversaria (Vipers Modena), arrivano frammentate ma terribili notizie dalla Thailandia.
Cinque ragazzi americani si sarebbero tuffati nelle acque di una diga nel sud del paese, ma uno di loro non sarebbe più riemerso.
Le news che arrivano dall’estremo oriente, purtroppo, minuto dopo minuto prendono corpo e quella che inizialmente pareva, o forse si sperava che fosse, una semplice omonimia, è diventata una struggente realtà.
Il ragazzo americano non più riemerso si chiama Jordan Scott, è di Washington D.C. e proveniva dalla Colgate University, una delle più prestigiose scuole della costa est degli Stati Uniti.
E’ partito subito un tam tam tra i ragazzi che hanno giocato nei grandi Warriors tra il 2011 ed il 2013, tre anni nei quali tra Super Bowl e playoff fantastici, il leader indiscusso dell’offense dei Blue era proprio questo ragazzo, non afro-americano come un certo perbenismo di oltreoceano oggi impone, ma NERO come a lui piaceva definirsi.
Sì, era proprio lui: Jordan Scott, oppure all’italiana, quando i compagni lo volevono bonariamente coinvolgere, Giordano Scotti.
Jordan ha continuato a seguire i suoi guerrieri anche dopo il 2013 quando è rientrato a casa per iniziare un lavoro importante ed è rimasto in contatto con vari compagni di squadra fino a ieri quando il fato ha deciso in maniera diversa.
Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze dell’intero Popolo dei Blue per quel fantastico ricordo di tre anni passati insieme sui campi di tutta Italia, sempre con uno smagliante sorriso pronto ad aiutare ma anche a ricevere quel calore che spesso solo un gruppo sportivo coeso riesce a donare.
A chi vi scrive, un giorno Jordan disse: “mi avevano parlato bene dell’Italia ed in particolare di Bologna, ma all’inizio avevo un po’ di paura ad affrontare questa esperienza così lontana da casa. Alla fine ho deciso di rischiare e poi tornato l’anno dopo, e quello dopo ancora, ed ogni volta ero sempre più a casa mia. Grazie Warriors”.
E noi non possiamo che rispondergli …. grazie a te Giordano!
R.I.P.
La grande famiglia guerriera