“Basta scrivere che siamo in finale. Basta scrivere quello”. Matteo Lolli, il coach del Cus Bologna (con lui in panchina il vice Matteo Galli, il fisioterapista Alessandro Vitti e il team manager Agostino Briatico) ha il dono della sintesi e dell’efficacia. Il Cus Bologna di Piero Pagni, sostenuto dal rettore Francesco Ubertini e, prima ancora, dal suo predecessore, Ivano Dionigi, scrive una pagina storica di sport. Comunque vadano a finire gli Europei di Miskolc, in Ungheria, dove troviamo la meglio gioventù dei canestri in feluca. Mai, in passato, una squadra italiana aveva raggiunto una finale europea. Il record era rappresentato da due medaglie di bronzo (Poznan e Lubiana) conquistate sempre dal Cus Bologna perché questa è una finale che parte da lontano. Che esalta il Cus Bologna, ma anche l’Alma Mater Studiorum, sempre vicina allo sport di qualità. Sport legato a doppio filo con lo studio perché tra i ragazzi del Cus il turnover è legato proprio da questo. Siamo costretti a salutare tanti campioni perché, tra un canestro e l’altro, trovano la forza per laurearsi e per congedarsi dall’ateneo. Contro i polacchi della Maria curie Sklodowska University comincia male. Il Cus insegue a lungo, poi nel terzo quarto piazza un parziale di 20-1 e chiude i conti. Finisce 71-62 per l’Alma Mater (12-11, 27-33, 49-49 i parziali). “Bravi tutti i ragazzi – insiste Matteo Lolli -. Abbiamo sofferto, ci siamo compattati in difesa e abbiamo vinto. Siamo in finale contro Siviglia. Un applauso particolare, questa volta a Gabriele Fin per quello che ci ha dato in attacco”. E perché, aggiungiamo noi, essendo uno studenti di storia, può scrivere davvero una pagina “storica” per il Cus e l’Alma Mater. In attesa della finale con Siviglia, questo il tabellino contro i polacchi. Tugnoli 4, Savio 7, Folli 5, Cacace 10, Iattoni 8, Fin 18, Ricci 12, Chiappelli 7. All. Lolli.
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