Archiviata la vittoria di Trento resa facile dall’ottima prestazione collettiva la Virtus si rituffa in Europa dove quest’anno ha avuto le migliori soddisfazioni. Continua per la Vnera l’imbattibilità esterna, un vero record, che compensa le ben 5 sconfitte interne (su 7 gare) anche questo un record ma molto pesa la singolarissima situazione di questo anno disgraziato, senza il pubblico il fattore campo si annulla completamente e saltano tutte le statistiche.
La Virtus di Trento ha mostrato una condizione fisica ottimale, ancor meglio l’organizzazione di squadra in cui tutti portano il loro mattone per costruire la casa della vittoria. La squadra di Brienza non è un cliente facile, infatti non ha mollato mai e, appena la Virtus ha creduto di averla chiusa, ha approfittato della situazione arrivando a due possessi col pallone in mano.
Incoraggiante per Djordievic oltre alla regia del duo Serbo, la prova di Belinelli (15 punti con soli 5 tiri) ma anche tanto altruismo nel trovare l’uomo più libero così come richiesto dalle abitudini della Casa. Che un giocatore, abituato ad essere un superspecialista del tiro in Nba, sbarchi in Europa e si limiti alla sola sua specialità sarebbe stato singolare così come andrebbe sfatato il luogo comune che, negli Usa ad alto livello non si difenda.
Il vero ed unico problema che la gara di Trento ha evidenziato è la situazione Teodosic vs gli arbitri. Ormai siamo alla guerra aperta, senza personalismi, il fuoriclasse Serbo ha nella classe arbitrale Italiana il suo bersaglio preferito. D’altronde la macchina del fango orchestrata immaginate da chi, sui social, è iniziata da un pezzo. Il play virtussino appena nominato Mvp dell’Eurocup, nel Bel Paese non gode delle simpatie dei zufolatori nostrani. Diciamo che lui non fa nulla per aiutarli ma, da alcune gare, le proteste scattano già al primo fischio storto.
In Europa Milos viene molto più tutelato dagli arbitri, in Italia su di lui vedo perpetrate nefandezze per cui il povero Naismith si rivolterebbe nella tomba. Manate e trattenute, ancate e spintarelle a pallone lontano, c’è tutto un repertorio col quale i difensori cercano di limitarlo. Ovvio gli avversari fanno il loro gioco, sporco o pulito che sia, ma gli arbitri ci sono (ben 3) apposta per fischiare.
Il problema vero però che, la sopracitata macchina del fango dei social, vorrei ricordare che gli arbitri leggono, sta tentando di trasformarlo da vittima in carnefice. Esempio lampante, guarda caso, la sfida con Milano del 27 dicembre. Milos effettua in attacco una virata in corsa Shields tenta di rubargli la palla, contatto e fallo all’attacco perchè lo statunitense con passaporto danese è volato come colpito da un fulmine. Se c’è un’ azione nel basket in cui l’attacco, anche volendolo, non può commettere uno sfondamento è la virata e chi ha dimestichezza col gioco capirà il perchè.
A distanza di pochi secondi, azione successiva Leday entra come un Frecciarossa nel pitturato, Teodosic che l’aspetta vola, fallo alla difesa per flopping. In queste due azioni è condensato il problema arbitrale con Teodosic : gli arbitri sono una corporazione e tra loro parlano, purtroppo quasi sempre solo fra loro.
Quindi non è il giocatore Serbo che deve farsi giustizia da solo e nemmeno il suo allenatore che, a Trento, in conferenza stampa, ha mandato il suo vice l’uomo più tranquillo del Pianeta, Goran Bjedov.
E’ la Virtus che deve farsi sentire nelle stanze dei bottoni perchè Teodosic è un giocatore che vale da solo il prezzo del biglietto (quando finalmente si potrà ritornare dal vero), le sue magie potranno anche dispiacere agli avversari ma sono uno spot ineguagliabile per questo sport non per niente Eurosport sui suoi assist ci fa le trasmissioni.
Ma oggi è già vigilia della prima gara delle top 16 di Eurocup, la Virtus come successe già nel 2020 affronta al primo turno quella che probabilmente è la più seria pretendente alla vittoria finale, obiettivo dichiarato delle Vnere, questa volta la sorte è stata più benigna: invece dell’inferno della Stark Arena di Belgrado ci sarà la più accogliente Virtus Segfredo Arena ma già il solo nome Olimpia (anche se i Cedevita Lubiana dovrà far tenere le antenne dritte a Ricci e compagni.
(Lucio Bertoncelli – Foto fornita dalla società)