Dopo l’emozionante semifinale contro il Parma, terminata con la vittoria in rimonta di gara5, la UnipolSai Assicurazioni Fortitudo Bologna affronta la finale scudetto, Italian Baseball Series 2019, da giocare con la vincente dell’altra semifinale, il San Marino Baseball, che ha sconfitto in quattro partite il Nettuno City. Anche in questo atto finale, per il miglior piazzamento in regular season, la squadra bolognese, che difende il titolo di campione d’Italia, conserva il “fattore campo”, dunque si inizierà con due partite al Gianni Falchi, venerdì 16 e sabato 17 agosto, con inizio delle gare alle 20.30. La segue prosegue sotto il Titano a partire da martedì 20 agosto e se occorre si prosegue mercoledì 21 con gara4, mentre in caso di ulteriore equilibrio deciderà la “bella”, gara5, che si disputerebbe ancora sotto le due torri, sabato 24 agosto.
PROGRAMMA FINALE: SI GIOCA ALLE 20.30 SALVO DIVERSE DISPOSIZIONI
1.Venerdì 16 agosto a Bologna (Stadio Gianni Falchi) UnipolSai Fortitudo Bologna vs. San Marino.
2.Sabato 17 agosto a Bologna (Stadio Gianni Falchi) UnipolSai Fortitudo Bologna vs. San Marino.
3.Martedì 20 agosto a San Marino (Stadio com.le Serravalle) San Marino vs. UnipolSai Fortitudo Bo.
4.Mercoledì 21 agosto a San Marino (se occorre) San Marino vs. UnipolSai Fortitudo Bologna.
5.Sabato 24 agosto a Bologna (se occorre) UnipolSai Fortitudo Bologna vs. San Marino.
Il Consiglio Direttivo ha fissato il prezzo dei biglietti per la semifinale, in 15 euro per il biglietto intero e 12 euro per i ridotti, riservati agli abbonati in regular season, oltre agli over65, donne, invalidi civili, ragazzi 14-18 anni, mentre per i ragazzi under 14 l’ingresso è libero.
LE DICHIARAZIONI DEL MANAGER FORTITUDO BASEBALL, DANIELE FRIGNANI
“Veniamo da queste cinque partite che sono state molto dispendiose dal punto di vista mentale – afferma il manager biancoblu – e questa settimana è stata importante per tornare a puntino per questa nuova sfida”. Le condizioni dell’infortunato Ericson Leonora, pur in miglioramento, sono valutate giorno per giorno e al momento è impossibile sapere se e quando l’esterno centro dell’UnipolSai potrà fare il suo ingresso nella serie. Per quanto riguarda il monte di lancio, sarà Stephen Perakslis il partente di garauno, mentre per quanto riguarda le successive rotazioni si vedrà in corso d’opera. “C’è entusiasmo per l’ennesima finale raggiunta – prosegue Frignani – sotto 2 a 0 è la prima volta nella storia della Fortitudo baseball che si completa una rimonta di questo tipo nei playoff e questi ragazzi hanno dimostrato di avere dei valori, raggiungendo il terzo obiettivo stagionale, dopo la coppa dei campioni e il primo posto in regular season”. “Tuttavia – conclude il manager bolognese – per vincere, perché questo è il nostro obiettivo adesso, bisogna fare di più di quanto fatto in semifinale. San Marino è una delle principali candidate allo scudetto, l’ho affermato sin dall’inizio della stagione, apprezzandoli sia per quanto riguarda il monte di lancio che per i position players”.
IL CONTESTO DELLA FINALE: 15 ANNI DI DUELLI AL VERTICE
Con l’appassionante finale scudetto del 2005 iniziò una fase di confronto fra queste due società ai massimi livelli, italiani ed europei. Già nei primi anni 2000 i prodromi di tutto ciò e le due squadre ebbero occasione di confrontarsi anche in coppa dei campioni, organizzata nel 2004 proprio sotto il Titano, ma ciò che avvenne nel 2005 per Frignani e compagni è rimasto nella storia. Perfetta parità dopo 4 gare, con Bologna a vincere bene la 1 e la 3 e San Marino di misura la 2 e la 4. Gara5, rinviata due volte per pioggia, e appannaggio dei titani, che vincono di misura sfruttando un clamoroso errore di Urueta. Con una “double header” giocata domenica 9 ottobre, i biancoblu riescono a ribaltare la serie a loro favore, dominando gara6 grazie alle coppie Incantalupo/Milano sul mound e Liverziani/Almonte (rientrato da due turni di squalifica) col bastone, mentre la “bella” vede un Matos da incorniciare, con una completa shutout con 15 strikeout e Kelly Ramos decisivo in battuta (2 a 0). Nel 2009 invece, l’equilibrio dura tre partite con un gran Betto in gara3, poi la Fortitudo di Austin, Garabito, Liverziani, Infante, Mazzuca e Angrisano imbraccia l’artiglieria pesante, dominando le altre due partite sotto il Titano e trionfando per 4 a 1. Numerosissime poi le sfide in Europa, in Coppa Italia e nelle semifinali scudetto, con San Marino spesso a prevalere, soprattutto nella fase in cui erano organizzate con il round robin.
Una sfida che ha visto in campo tanti giocatori e tecnici passati dall’una all’altra parte della barricata e servirebbe una pagina intera per ricordarli tutti; citiamo gli ultimi in ordine di tempo: Josè Flores, passato quest’inverno al San Marino dopo due stagioni in biancoblu; Renè Mazzocchi, anch’egli con un trascorso, seppur breve e lontano nel tempo, sotto le due torri; Leonardo Ferrini, prezioso utility che l’UnipolSai durante l’inverno ha prelevato proprio dal San Marino, separandolo dal “gemello” Epifano. Ma non solo: il San Marino non ha mai vinto una finale scudetto contro Bologna, mentre gli ultimi scudetti vinti in anni dispari dai biancoblu sono proprio 2005 e 2009. Mai la Fortitudo baseball ha vinto uno scudetto per due stagioni consecutive e mai ha vinto scudetto e coppa dei campioni nella stessa stagione. Qualcuno di questi assunti sarà sfatato al termine di questa finale.
Tatticamente le due squadre si somigliano: i due pitching staff migliori in regular season (ERA 3.13 e 3.14), attacchi simili (.295 e .276) e anche le due miglior difese (.983 e .970) con Bologna sempre a prevalere di misura. Le semifinali non hanno sconfessato le cifre, con una eccezione (inattese crepe difensive per la Effe: 7 errori) e una marcatura (i titani hanno soffocato il miglior attacco del torneo, quello del City). Difficile esprimere pronostici sulle possibili sfide fra partenti (Perakslis/Quevedo; Rivero/Baez; Bassani, Scotti o Pizziconi/Maestri o Mazzocchi; Bologna può essere più affidabile nel bullpen (Gouvea, Noguera, Crepaldi…), soprattutto in caso di serie lunga. Occhio alle mazze di Giordani, Celli, Romero e l’ex Flores, quattro intelligenti “acquisti” di mercato, due italiani ormai top player, due stranieri pericolosi e sperimentati. L’innesto di questi elementi, con i già ottimi battitori a disposizione di manager Chiarini, ha fatto la differenza.
(Foto fornita dalla società)