Forte di un sereno decimo posto e col morale corroborato dalle importanti vittorie su Roma e Milan, la Sampdoria di Giampaolo sta vivendo il periodo più positivo della sua stagione: l’attacco gira, Schick è qualcosa più di una semplice alternativa al collaudato duo Muriel-Quagliarella (17 gol in 3), sulla trequarti le possibilità di scelta non mancano con Fernandes, Alvarez e pure Djuricic, il cui ingresso in campo al Meazza ha determinato la partita e che in generale si sta esprimendo su ottimi livelli. Arretrato sulla linea dei centrocampisti, non più trequartista ma interno, Praet garantisce tocco di palla e visione di gioco, e con Linetty e Torreira completa una mediana di ventenni di sicura prospettiva.
Se Torreira non è più una sorpresa ma si è confermato indiscusso perno della manovra doriana – infaticabile motorino da quasi 11 km percorsi ogni partita -, è il laterale destro Bereszynski la nota lieta delle ultime settimane: col polacco, che si sta inserendo assai bene, la Samp ha forse risolto i problemi su quella fascia. E il quartetto che si compone con Silvestre, Skriniar e Regini al momento pare abbastanza solido, confortato anche dal ritorno di Viviano dopo molti mesi nei quali comunque Puggioni non l’ha fatto rimpiangere.
Il 31% dei gol segnati dai blucerchiati si colloca negli ultimi quarti d’ora delle partite: attenzione quindi, perché sono proprio i minuti delle nostre maggiori sofferenze.