Non è partita come il popolo viola si attendeva la seconda stagione a Firenze di Paulo Sousa, che in questa prima tranche di campionato non è riuscito a spremere dai suoi quel gioco avvolgente che aveva fatto della Fiorentina uno dei più begli esempi di calcio dell’anno scorso, specie all’inizio. Funziona meno bene il 3-4-2-1 del portoghese, che insolitamente sta facendo un po’ il “trasformista” adattando la squadra agli schemi avversari, senza però esiti da ricordare: i viola sono stabili nella parte destra della classifica, ripiombando nell’anonimato col passo falso del match col Crotone dopo la scorpacciata di gol ottenuta a Cagliari.
La squadra è piuttosto indietro a livello statistico per quanto riguarda i tiri verso lo specchio (8° dato della A), gli assist (11°) e i cross (7°), non ha mai vinto due partite di fila e sta soffrendo la vena alterna delle sue punte, con Ilicic ancora a secco nonostante i 21 tentativi indirizzati alla porta avversaria. Sempre prolifico invece Nikola Kalinic, bomber di Coppa e di campionato, già a quota 4 su 14 occasioni da gol. Il giro palla è sempre quello dei bei tempi – 30’50” il possesso medio a gara, cifra molto elevata -, ma forse i troppi spostamenti di posizione di alcuni degli uomini chiave hanno inciso in negativo. Bernardeschi, ad esempio, ha già ricoperto svariati ruoli, e domani è atteso nella zona di destra come esterno alto. Pochi metri più al centro agisce Carlos Sanchez, potente cursore che ha già recuperato 25 palloni, uno dei migliori per rendimento di tutta la rosa di Sousa. Che seppur poco brillante è pur sempre un organico di enorme qualità e, come tale, va tenuto in seria considerazione. Un dato su tutti: di testa è la squadra che segna di più dopo la Lazio, finora 5 gol provenienti dal gioco aereo, con Kalinic, Astori (che mercoledì nel diluvio contro il Crotone è stato il salvatore della patria) e Gonzalo Rodriguez fra i più pericolosi in circolazione.