Consolidata ed ambiziosa realtà della massima serie, il Sassuolo prosegue a vele spiegate il suo percorso di rapida crescita e di investimenti mirati. C’era da immaginarsi che la banda di Di Francesco partisse con l’acceleratore pigiato, forte di una condizione fisico-atletica assai più avanzata di tanti altri in virtù della preparazione estiva anticipata di parecchie settimane (i neroverdi avevano in calendario i preliminari europei a luglio): era meno prevedibile che, nonostante l’importante cessione di un elemento chiave della squadra come Sansone e il complesso infortunio del faro Berardi, il motore offensivo del Sassuolo continuasse a funzionare a pieni giri, con l’ottimo avvio di Defrel come punta centrale – già 4 gol – e l’esplosione di un incontenibile Politano.
In casa emiliana c’è spazio anche per qualche rimpianto o recriminazione, perché ad eccezione della serata storta di Genk, del pasticcio burocratico col Pescara e della contestatissima sconfitta di Milano, sia in campionato che in Europa League il Sassuolo – atteso proprio stasera da un affascinante e fondamentale crocevia quale la trasferta viennese – continua a meritare applausi e consensi. Di Francesco tiene sempre molto alto il baricentro medio della squadra, che si issa a 52.2 metri dalla propria porta e quindi nella metà campo avversaria, prerogativa delle grandi formazioni: questo produce 23 azioni d’attacco a partita, e ne sono scaturiti nel complesso 46 tiri in porta (nel confronto il Bologna ha numeri simili, siamo a quota 43).
Attorno alle certezze come Duncan, Consigli, Acerbi, Peluso e all’infaticabile capitan Magnanelli, che percorre 11.825 km medi a gara – il Sassuolo è la 4° squadra che corre di più in A -, continuano ad emergere talenti fra i più interessanti del panorama attuale: la spinta elegante del laterale Lirola (buona alternativa dopo la pesante cessione di Vrsaljko), autore con l’Athletic Bilbao di un gol da ricordare, gli inserimenti della mezzala Pellegrini, la tecnica di Ricci reduce da uno strepitoso anno in B. E non va dimenticato che la freschezza di due volti nuovi del nostro calcio come Sensi e Iemmello ha permesso agli uomini di patron Squinzi di ribaltare nel finale di partita il risultato contro il Crotone.