Imbattuto da fine ottobre ma nella scia negativa del deludente pareggio col Palermo seguito a 3 vittorie di fila, il Napoli si presenta al Dall’Ara con 6 punti di ritardo dalla vetta della classifica e con già 5 vittorie esterne nell’attuale campionato. Ben controllati fino a metà ripresa dal Bologna nel match di andata, gli azzurri si affidarono ai colpi del subentrante Milik per sbloccare una partita non semplice, e a distanza di tanti mesi dal grave infortunio il polacco dovrebbe essere di nuovo arruolabile proprio per la partita di sabato. Difficile però pensare che Sarri rinunci dall’inizio all’incontenibile Dries Mertens, l’uomo che ha risolto l’autunno e l’inverno del Napoli con colpi da campione e un’insolita propensione ad essere determinante anche da punta centrale, con la ragguardevole cifra di 17 gol in 27 presenze e la conseguenza della partenza di Gabbiadini verso altri lidi e la panchina di Pavoletti.Suoi sono parecchi dei 157 tiri nello specchio della porta totali dei campani, il dato più alto in assoluto, così come con 48 gol segnati e 36 assist vincenti (di cui 9 del decisivo Callejon) il Napoli vanta palesemente l’attacco più pericoloso e prolifico di tutta la Serie A. Gli uomini di Sarri segnano tantissimo nei secondi tempi, 30 reti delle 48 globali, ma soffrono anche ad inizio ripresa, perché qualche amnesia difensiva di troppo – attenzione però, Koulibaly rientra proprio contro di noi – è costata già il 36% dei gol subiti in totale nei minuti dal 45′ al 60′.
La manovra, elegante, pulita e sempre in verticale o con cambi di campo verso gli esterni, è la ricetta per innescare il tridente napoletano: altissimo il dato del possesso palla medio (30’21” a gara), fa notizia il numero dei passaggi totali (12090) e degli attacchi verso la porta altrui, già 752 in 22 partite, ovvero ben 34 in ogni gara. Costruita con senno ed ambizione, la rosa di Sarri è equilibrata e di bella prospettiva, con i determinanti innesti di Zielinski e Diawara che sono cresciuti con impressionante personalità e rappresentano un’alternativa sempre efficace ai consolidati Jorginho, Allan e Hamsik. E proprio le rotazioni a metà campo, unite alla qualità di Insigne e soci là davanti, stanno contribuendo a tenere in gioco il Napoli su tutti i fronti, compreso l’affascinante Ottavo di Champions che li vedrà presto opposti al Real Madrid.