VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – UNICS KAZAN 80-76
1° QUARTO 23-19
2°QUARTO 44-36
3°QUARTO 56-56
arbitri LATISEVS OLEGS, NEDOVIC MILAN, KARDUM LUKA
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: TESSITORI 7 ABASS 0 PAJOLA 9 ALIBEGOVIC 0 MARKOVIC 2 RICCI (K) 9 ADAMS 0 BELINELLI 12 HUNTER 8 WEEMS 2 TEODOSIC 27 GAMBLE 4 all.re Djordievic
UNICS KAZAN: Brown 13 Antipov 0 Canaan 9 Zhbanov 0 White 6 Sergeev 0 Klimenko 0 Uzinskii 0 Smith 22 Morgan 11 Holland 13 Theodore 2 all.re Priftis
Un Teodosic immenso guida la Virtus alla vittoria fondamentale in gara 1 di semifinale. Il fuoriclasse Serbo 27 punti in 32 minuti, 7 su 8 da 2 e 2 su 8 da 3, 6 rimbalzi, 5 assist e + 30 di valutazione è stato un incubo per i Russi che su di lui hanno commesso tanti falli purtroppo tantissimi non fischiati. La Virtus alla fine ha rischiato di perdere una gara sempre condotta (vantaggio massimo +12 all’inizio del 3° quarto) soprattutto per la deficitaria percentuale ai liberi 65% contro l’89% avversario e le palle perse 19. Una buona responsabilità l’ha avuta la difesa di Kazan che ha raddoppiato costantemente sui lati e ha pressato fin dalla rimessa su canestro realizzato. Attorno a Teodosic la Virtus ha preso coraggio e nonostante la metà dei tiri dall’arco tentati è riuscita a colpire nella zona in cui la squadra di Priftis ha il proprio tallone d’achille: il pitturato. Tra i bianconeri Pajola ha disputato un’altra prova maiuscola, Ricci ha messo da buon capitano dei tiri fondamentali, Weems ha disputato una gagliarda prova difensiva, Tessitori molto bene con 7 punti in 11′ e 3 rimbalzi, Belinelli al tiro a corrente alternata ma molto utile nei 22′ sul parquet. Vince Hunter il migliore del reparto lunghi ha purtroppo parzialmente rovinato la sua prestazione con un deficitario 2 su 6 ai liberi. Gamble poco impiegato punito dai falli troppo presto.
Tra i Russi Smith uno dei top scorer dell’Eurolega ha messo a segno due strisce di triple impressionanti ma chi ha rischiato di essere determinante è stato John Holland entrato nel 3° quarto e da freddo autore di 13 punti in pochi minuti.
Il commissioner di Eurolega Jordi Bertomeu in prima fila accanto a Zanetti e Baraldi, in panchina dei Russi il grande ex Claudio Coldebella, serata di gala alla Virtus Segafredo Arena purtroppo nel silenzio assordante di 10 mila posti deserti.
In una intervista nel pre partita Bertomeu ha escluso che all’Italia venga assegnata una wild card per la prossima stagione, confermando che la via maestra per arrivarci è l’Eurocup. Come era tutto sommato prevedibile Stefan Markovic 11 giorni dopo l’infortunio alla caviglia nel derby s’iscrive a referto disponibile in caso di assoluta necessità, ma i due falli di Pajola in 2′ nel quarto costringeranno Djordievic a metterlo in campo già nei primi 5′.
LA CRONACA
La Virtus in campo con Pajola, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble; Kazan risponde Canaan, Theodore, Morgan, Zbhanov e White.
Pfitris ha scelto un quintetto “leggero” anche perchè nelle corde Kazan ha soprattutto il tiro dall’arco.
1° quarto: primi due minuti equilibrati, la Virtus col suo gioco interno mette in difficoltà i russi. Pajola commette due falli in 2 minuti, resta in campo e fa in tempo a recuperare due palloni con uno dei quali Weems va in contropiede e schiaccia 8-4. Entra Markovic e comincia ad accendersi Teodosic e a 3’48 la Virtus da un primo strappo 13-4. Kazan spara a salve dall’arco, Belinelli appena entrato fa un’azione da 2+1 e nonostante le tre triple consecutive di Smith i bianconeri chiudono avanti alla 1° sirena 23-19.
2° quarto: la Virtus rientra con Adams, Belinelli, Abass, Hunter e Gamble. Purtroppo la Virtus non riesce a godersi Hunter da “4” che pochi istanti. Il 2° fallo di Gamble costringe un prudente Djordievic ad abbassare il quintetto mettendo Ricci al suo posto. Un quarto molto equilibrato, si segna un canestro di qua e uno di là, la Virtus risponde colpo su colpo con Teodosic, Pajola, Belinelli e Tessitori, la Virtus a metà tempo è sotto di 1 ma nella seconda parte riesce ad accumulare un minimo vantaggio chiudendo avanti il 1° tempo 44-36.
3° quarto: si alza decisamente il livello agonistico e gli scontri non si contano più, gli arbitri decidono in molti casi di non vedere anche quando Okaro White allarga il gomito lontano da canestro e stende Teodosic, semplice fallo per gli arbitri, incredibile. La Virtus però produce un basket di grande efficacia, Kazan ha 4 su 19 da 3 e la Virtus prova a scappare portandosi al massimo vantaggio +12 dopo soli 3′. Pajola commette il 3° fallo ed esce, Canaan fin qui inguardabile si accende e fa 5 punti in fila. Sotto canestro ci sono botte da orbi e contatti a non finire da uno di questi esce come un leone Tessitori che conquista un fallo e due liberi. La difesa di Kazan morde su tutti i palloni e la Virtus perde tre palle allo stesso modo, Holland entra e mette tre triple consecutive. Finisce il 3° quarto 56 pari.
4° quarto: adesso la Virtus soffre e ha il massimo svantaggio -3 su tripla di Morgan, Djordievic capisce che occorre Pajola e il ragazzo di Ancona lo ripaga con un paio di recuperi fondamentali e la solita presenza difensiva. La gara è adesso equilibratissima e i contatti specie su Teodosic non si contano più. A questo punto il Serbo decide che ne ha visti e sentiti abbastanza e si va a prendere la partita, serve un paio di assist mostruosi ad Hunter, mette due triple di seguito, subisce finalmente fischiati alcuni falli e va in lunetta e anche se Kazan non molla mai la Virtus conquista con merito gara 1.
(Lucio Bertoncelli – foto fornita dalla società)
Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio (Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, Giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi. Terminata la carriera di allenatore collaboratore del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.