VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FORTITUDO LAVORO PIU’ BOLOGNA 81-73

1° QUARTO 26-13  

2°QUARTO 41-41  

3°QUARTO 60-61            

arbitri: Michele ROSSI, Beniamino Manuel ATTARD, Martino GALASSO 

 

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: TESSITORI 0 BELINELLI 23 PAJOLA 7 ALIBEGOVIC 7 MARKOVIC 2 RICCI (cap.) 8 ADAMS 2 HUNTER 4 WEEMS 3 TEODOSIC 12 GAMBLE 2 ABASS 11 all.re Djordievic

FORTITUDO LAVORO PIU’BOLOGNA: Banks 24 Aradori 4 Withers n.e. Hunt 6 Totè 11 Saunders n.e. Baldasso 24 Mancinelli n.e. Cusin 0 Pavani n.e. Manna n.e. all.re Dalmonte

Alla Virtus Segafredo Arena va in scena il derby n. 110, degli altri 109 (2 in serie A2 e 107 in A) 62 vinti dalla Virtus e 47 dalla Fortitudo. I biancoblu non vincono un derby nel massimo campionato da 12 anni (era il 2008 95-92 per la Fortitudo Upim). E’ noto che alla Fortitudo mancavano Saunders, Withers e Mancinelli, le prime due assenze fondamentali nelle rotazioni hanno condizionato notevolmente la prestazione e hanno finito per bilanciare la deconcentrazione e la stanchezza degli uomini più importanti e impiegati dalla Virtus. Luca Dalmonte coach biancoblu aveva chiesto ai suoi almeno una prestazione di carattere e di spessore dicendo che chi non lotta ha già perso. I suoi giocatori lo hanno accontentato in primis Baldasso e Totè tra quelli di solito meno protagonisti.

La Virtus non poteva essere chiaramente nella migliore condizione reduce da ciò che sappiamo e ha commesso il classico peccato di presunzione, avanti di 17 dopo 13 minuti, gli uomini Djordievic hanno cominciato a giocare morbidi in difesa fidandosi delle pessime percentuali al tiro dei bianco blu. L’ingresso di Baldasso però ha sparigliato le carte e il ragazzo che alla fine metterà 24 punti col 56% da 3, 7 rimbalzi e 2 assist per una valutazione di +31, il tutto in 28 minuti. Il play ha trascinato anche dietro di sè Banks (24 anche lui) e Totè. La Virtus l’ha vinta alla fine con la ritrovata concentrazione e la grande qualità della sua difesa.

Belinelli all’inizio ha fatto mirabilie e ha praticamente da solo fatto un break importante. Alla fine invece la difesa di Pajola e i punti di Teodosic hanno dato la vittoria nel derby n. 110.

LA CRONACA

1° quarto pronti via Belinelli trascina i suoi e tiene il piede sull’acceleratore, la Fortitudo non segna nei primi 3′ e la Virtus prende decisamente il largo 23 – 8 a 2’28 dalla prima sirena, il 1° quarto termina 26-13.

2° quarto: Tommaso Baldasso accende subito le polveri ma la Virtus a metà tempo è al massimo vantaggio (+17), dalla seconda metà del 2° quarto però Baldasso prende per mano i suoi e mette 4 triple filate da distanze siderali e a 2’23 il tabellone dice 39-34, poi anche Banks non vuol essere da meno e alla seconda sirena la Fortitudo impatta a 41.

3° quarto: debutta nella gara Gamble con Belinelli, Ricci, Weems e Markovic; la Fortitudo con Banks, Fantinelli, Hunt, Totè e Aradori. Il quarto è combattuto con un grandissimo equilibrio, un canestro di qua e uno di là, ma la squadra di Dalmonte a metà tempo arriva al massimo vantaggio (+6), la Virtus vede i fantasmi ma Weems, Abass e Pajola ricuciono lo strappo e il 3° quarto termina col minimo vantaggio 60-61.

4° quarto: ancora Baldasso e Aradori riportano avanti di 6 i bianco blu, Pajola però gioca una difesa fantastica mettendo la museruola a Baldasso, Weems si occupa di Banks e le soluzioni offensive della Fortitudo diventano molto limitate. Teodosic prende in mano il pallino del gioco comincia a distribuire il gioco secondo abitudini, Pajola mette anche una tripla, Dalmonte si becca due tecnici ravvicinati e viene espulso, la Fortitudo è fisicamente agli sgoccioli e il derby 110 va in archivio secondo i pronostici.

L’infortunio alla caviglia a Markovic nel 4° quarto tiene in apprensione l’ambiente bianconero. Il Serbo è uscito comunque con le sue gambe e andrà rivalutato nei prossimi giorni.

(Lucio Bertoncelli)

Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio (Dario) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, Giocatore di serie B a Modena, prestissimo allenatore a Sassuolo, Modena e Carpi. Terminata la carriera di allenatore collaboratore del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.