Domani a Cremona (ore 20 Palaradi) la Virtus affronta la squadra che, negli ultimi anni, è diventata in assoluto la sua bestia nera. Cifre alla mano la Vanoli pur cambiando le situazioni, gli allenatori e i giocatori ha castigato la Virtus in campionato e in coppa Italia. Negli ultimi anni Cremona ha avuto il c.t. della nazionale in panca e fior di giocatori in campo e per le Vnere c’è stato un disco rosso che, in qualche modo, non ha fatto scandalo.
Durante l’estate la Vanoli è stata a poche ore dallo sparire dal panorama cestistico nazionale, ha allestito in fretta e furia un roster che, sulla carta, era ritenuto destinato ad essere gravemente a rischio retrocessione, tra covid e ritardi nell’arrivo dei giocatori ha disputato una Supercoppa (stesso girone della Virtus) intesa assolutamente come preparatoria al campionato.
Era logico attendersi un campionato di basso profilo nonostante che Galbiati sia un allenatore tra i migliori dell’ultima generazione. Altrettanto prevedibile che alla terza d’andata alla Segafredo Arena, il successo fosse degli uomini di Djordievic. Invece, come tutti ricordano, la Virtus inaugurò in quella serata, la sua serie di sconfitte casalinghe che hanno come motivazione di fondo la scarsa concentrazione legata al duplice impegno campionato-coppa.
Vatti a fidare degli amici quando sono degli ex anche senza il dente avvelenato : Peppe Poeta ex giocatore della Virtus con la Vnera nel cuore attese quella sera per il suo massimo in carriera (24) che, insieme a Mian (12) e Hommes (23), per non tacere dei 7 di un altro ex Cournooh, confezionarono una polpetta avvelenata veramente imprevista per la Virtus.
Con queste premesse ovvio che la gara di domani in ottica Virtusnon dovrà in nessun modo essere sottovalutata , visti i precedenti. Vero che altre performances simili Poeta e compagni difficilmente le replicheranno, è pur vero che la prudenza impone di andare al PalaRadi con l’ abito delle serate migliori, perchè inviterei a osservare la classifica e a tenere d’occhio l’ottavo posto perchè non andare ai play off, continuando con questo trend, nulla sarebbe garantito.
La Virtus quindi che parte per Cremona se sarà quella vista col Buducnost martedì sera potrebbe non avere problemi ad uscire coi due punti senza tuttavia dimenticare che la corazzata Milano, non più di 10 giorni fa sullo stesso parquet, per aver ragione della squadra di Galbiati, dovette sudare le proverbiali sette camicie fin quasi all’ultima sirena.
Mancherà a Djordievic ancora Alessandro Pajola ma toccando ferro sembra che i tempi per il rientro possano essere vicini, l’unico indisponibile pertanto sarà il lungodegente Stefan Nikolic.
(Lucio Bertoncelli – foto fornita dalla società)
Lucio Bertoncelli, bolognese di nascita, appartiene a una famiglia che ha fornito alla Virtus Bologna due giocatori: lo zio Dario (fratello del padre Giorgio) e il cugino da parte di madre Sergio (Gino) Ferriani. Entrambi figuravano nella Virtus dei primi scudetti. Gino Ferriani fu anche una colonna della nazionale e partecipò alle Olimpiadi di Londra 1948 ed Helsinky 1952. Dopo aver indossato la maglia bianco nera delle giovanili a dodici anni, allenatore Gianni Corsolini, con l’Usa basket Modena debutta in serie B a 18 anni, poi giocatore in C, D e Promozione. Prestissimo allenatore dopo aver seguito un corso per tecnico con docente Gigi Rapini ebbe compagno di corso Alberto Bucci. Tante le società modenesi che ha allenato ma i risultati più lusinghieri li ha ottenuti a Carpi dove ha portato La Patria per la prima volta in serie D, nel campionato 1978/79 del Presidente Floriano Gallesi.
Penna del Resto del Carlino ha seguito le vicende del basket Carpigiano fino all’anno 2000.