Pietrangeli-Panatta: due nomi simbolo del tennis azzurro e non solo.
La finale degli Assoluti 1970 si disputò alla Virtus ed oggi è stata rievocata da SuperTennis TV ed Enzo Anderloni in occasione dell’annuncio della nuova edizione dei campionati italiani a Todi (15 giugno) a distanza di 16 anni dall’ultima.
Noi preferiamo però nell’attesa del ritorno in campo soffermare l’attenzione di tutti voi su quel meraviglioso ricordo del 1970 e per farlo ci siamo affidati al mitico maestro Lele Spisani che quella sfida addirittura l’ha arbitrata. “Una grande emozione, inutile nasconderlo. D’accordo con il Giudice Arbitro Bergamasco e gli stessi Nicola ed Adriano feci il giudice di sedia senza giudici di linea!”
Una partita epica, rimasta nella storia e nel cuore di tutti e che per Lele rappresentò anche un ideale passaggio di testimone personale. “Fino a quel giorno il mio idolo era Pietrangeli, ma da quel momento feci il tifo per Adriano. Era un genio per come giocava, aveva degli spunti unici. Nicola era già stato bravo ad evolvere il suo tennis adattandolo a quello in piena evoluzione, ma Panatta aveva un qualcosa in più di unico. Giusto anche dire che il migliore come tennis per me era Bertolucci, ma poi per vari motivi la sua carriera è stata meno brillante”.
Tornando a quella finale la voce di Lele si emoziona nel raccontare il dietro le quinte. “Doveva esserci la televisione, ma alla fine le telecamere non arrivarono. Ci ritrovammo così via XXI Aprile e via Galimberti bloccate dalle tante persone che volevano entrare anche se avevamo fatto prevendita”. Il centrale di allora è difficilmente individuabile pensando all’attuale Virtus. “Era il campo 5! Mettemmo tribune aggiuntive sul prato, sul 4 e sul 7. Davvero un colpo d’occhio incredibile”.
(Foto fornite da Supertennis)