La Fortitudo Baseball è lieta di comunicare di aver conferito a Fabio Betto l’importante e delicato incarico di pitching coach a partire dalla stagione 2020, reputando così di aver proceduto nel migliore dei modi alla sostituzione di Roberto Radaelli, che giusto un mese fa ha annunciato il suo ritiro dal baseball. La società, nel ringraziarlo per avere accettato la proposta, formula a Fabio il migliore in bocca al lupo, confidando nell’impegno e nelle capacità sempre dimostrate durante la carriera prima da giocatore, e in particolare nel ruolo di lanciatore, poi di tecnico, diventando negli ultimi vent’anni un vero e proprio “pilastro” della Fortitudo Baseball nonché una delle figure più competenti dell’intero baseball italiano.

Fabio Betto nasce a Treviso il 25 settembre 1972, ma è destinato a diventare “bolognese di adozione”, come tanti dei giocatori e tecnici che hanno fatto la fortuna della società biancoblu. Uno dei capitani della Fortitudo Baseball, che ha lasciato il baseball giocato a 40 anni, in un momento in cui ancora figurava fra i migliori lanciatori del massimo campionato, dopo una carriera che l’ha consacrato fra i “top pitchers” della sua generazione. Inizia giovanissimo a Castelfranco Veneto, per poi trasferirsi a Reggio Emilia e in seguito a Parma, dove inizia a vincere e non smette più. Protagonista anche in nazionale, con un oro europeo (97) e la partecipazione a due Olimpiadi (Atlanta 96 e Sidney 2000). Approda in biancoblu nel 1999, disputando 14 magnifiche stagioni, partecipando alla raccolta di numerosi allori a partire dal 2003. Proprio in quella stagione, Fabio si ripresenta dopo uno di quegli infortuni che di solito costringono i lanciatori a lasciare il baseball, ma è un ritorno alla grande, grazie all’impegno, alla professionalità, alla dedizione e all’intelligenza sempre dimostrati da un uomo grande sul campo e fuori dallo stesso, un vero e proprio punto di riferimento per i compagni di squadra, per lo staff tecnico e la società, entrando decisamente anche nel cuore dei tifosi. Cambia il suo modo di lanciare, ma non cambiano i risultati ed i successi, che fioccano come una interminabile tempesta nevosa. Chiude la carriera da capitano, imbattuto da due stagioni in regular season, con un ranking totale di 123 vittorie e 55 sconfitte in 310 gare disputate e 1563 inning lanciati.

Il suo non è certo un addio al baseball, anzi la sua vita è una full immersion nel mondo del batti e corri, protagonista a 360 gradi di varie attività ed iniziative. In Fortitudo la sua storia prosegue con un ruolo nello staff tecnico della prima squadra, allora agli ordini di Marco Nanni e successivamente diverrà il più stretto collaboratore di Daniele Frignani, in un rapporto quasi simbiotico a guidare la Effe Blu sull’onda del successo. Nel 2013 assume anche l’incarico di coordinatore tecnico del settore giovanile, contribuendo fortemente al suo necessario rinnovamento.

Ora dovrà trasmettere, in particolare ai lanciatori, la sua sapienza e la sua esperienza, la solidità mentale e la padronanza della situazione dimostrata prima sulla collinetta, poi ai bordi del campo ad insegnare baseball, a fornire direttive e consigli.

(Foto fornita dalla società)