La favola del Cus Bologna continua allo CityZen Sports Center di Poznan. Prima della partenza (alla presenza del partner Macron e dello sponsor Matteiplast) il rettore Francesco Ubertini era stato chiaro. Aveva chiesto un miracolo o quasi al Cus Bologna: il terzo titolo europeo universitario nella pallacanestro, per emulare le gesta dei lituani.
E, come per magia – ma in realtà dietro c’è il grande lavoro portato avanti dal presidente Piero Pagni e dal club manager biancorosso, Federico Panieri – l’Alma Mater Studiorum torna per il terzo anno consecutivo sul tetto d’Europa. Dopo Miskolc 2017 e Coimbra 2018 ecco Poznan 2019, sempre gli Europei universitari Eusa di pallacanestro.
Vincere, paradossalmente, può anche essere facile con l’ausilio di un po’ di fortuna. Confermarsi, anzi, triplicare il risultato significa avere il coraggio di pianificare, investire in idee e uomini, credere in un progetto che vuole portare l’Università di Bologna al centro dell’attenzione anche nel mondo sportivo.
In finale, dall’altra parte del campo, non ci sono i lituani della Vytautas Magnus University che, nel match di esordio, avevano battuto i biancorossi. Il rettore Ubertini avrebbe voluto incontrare proprio i lituani in finale, per arrivare a un ipotetico passaggio di consegne. Il Cus in finale c’è, i lituani si fermano in semifinale e allora per i biancorossi, come lo scorso anno, ci sono i turchi della Beykent Univerisity. I turchi sono grandi e grossi e, come un anno fa, in Portogallo, provano a mostrare i muscoli. Ma il Cus, come aveva detto alla vigilia coach Lolli, non ha paura di nessuno. Rispetta tutti, ma non vuole lasciare nulla di intentato per passare direttamente dalla storia alla leggenda.
Valerio Cucci, sempre lui, si batte come un leone. Gherardo Sabatini, che da questa stagione è stato aggregato al Cus Bologna, mostra tutto il suo talento. Prima della finale aveva preso le misure della nuova realtà senza strafare. In finale ribalta tutti con 22 punti.
Il Cus Bologna insegue, mette avanti la testa all’intervallo, ma è di nuovo sotto alla fine del terzo quarto. Sabatini segna 20 dei suoi 22 punti nella ripresa, Cucci è un martello, Fin non fa un passo indietro. E capitan Chiappelli è sempre pronto a lottare. C’è spazio anche per qualche fallo tecnico, ma il Cus Bologna non si ferma. L’ultimo quarto è di quelli incredibili: 32-15 per i ragazzi dell’Alma Mater che possono ancora una volta intonare il coro “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Europa siamo noi”.
C’è l’applauso di tutto il palazzetto: la Polonia e l’Europa hanno compreso come, una volta di più, per vincere sia necessario fare i conti con i ragazzi dell’Alma Mater. C’è spazio per Valerio Cucci che ritira il premio quale mvp della rassegna. C’è spazio per il Cus Bologna che doveva e voleva riscattare i campionati italiani chiusi con il quarto posto. Per qualificarsi per gli Europei del 2020 serviva una vittoria. Il Cus Bologna l’ha servita su un piatto d’argento.
Cus Bologna-Beykent University 90-78 (23-27; 44-43; 58-63).
CUS BOLOGNA: Valerio Cucci 27, Gherardo Sabatini 22, Marco Timperi 11, Gabriele Fin 10, Matteo Folli 4, Gioacchino Chiappelli 4, Carlo Trentin 4, Marco Montanari 3, Matteo Polverelli 3, Alessio Tugnoli 2, Gustavo Savio, Riccardo Zani. Allenatore: Matteo Lolli (vice Giorgio Broglia).
BEYKENT UNIVERSITY: Gulaslan 24, Ozdemiroglu 18, Erulku 15, Celep 10, Ulusoy 6, Tanisan 5, Pamukcu, Tekin, Cosar, Tankeu, Sahin. All. Han Duru.
E alla festa finale, con la squadra scatenata, non può che unirsi anche l’arbitro Alessandro Tirozzi. Come sempre, la sua, una direzione impeccabile. Ma anche l’impossibilità, da alcuni anni a questa parte, di poter dirigere una finale perché in finale ci sono i suoi connazionali e compagni di viaggio. Un amico del Cus Bologna, un altro ragazzo che può fare festa.
La classifica: 1) Università degli Studi di Bologna (Italia); 2) Beykent University (Turchia); 3) Vytautas Magnus University (Lituania); 4) Rouen (Francia); 5) Pitest (Romania); 6) Polytechnic University of Madrid 1 (Spagna); 7) Estonian University of Life Sciences (Estonia); 8) College of Management Academic Studies (Israele); 9) Rennes (Francia); 10) Coimbra (Portogallo); 11) Polytechnic University of Madrid 2 (Spagna); 12) Poznan (Polonia).