Il Cus Bologna non riesce a conquistare le finali nazionali del campionato di rugby a sette (in programma, come altre discipline, a fine maggio, a L’Aquila). Ma il braccio sportivo dell’Alma Mater Studiorum esce dal concentramento di Torino a testa alta, con la consapevolezza di avere davanti un futuro roseo, al di là di una mancata qualificazione per diffenza mete.
“Abbiamo iniziato un ciclo – dice il club manager del Cus Bologna, Federico Panieri -. Siamo partiti con un progetto preciso, con tanti giocatori. Non possiamo che dire grazie al Bologna 1928, che è il nostro partner federale sul territorio. Un partner che ci ha appoggiato in tutto e per tutto in questa direzione. E non possiamo che dire grazie al presidente del Bologna 1928, Paolini, che ci ha messo a disposizione giocatori forti e motivati. Sono convinto che, nel giro di qualche stagione, questo movimento non potrà che crescere e portare ai risultati sperati. Anche perché, nel frattempo, grazie all’intervento dell’Università di Bologna, stiamo portando avanti il progetto Programma di alto livello. Un progetto lanciato dall’Università con il nostro contributo. Sono certo che, continuando su questa strada, non si possa che ottenere quei risultati eccellenti che già abbiamo conquistato in altre discipline”.
A Torino il Cus Bologna ottiene questi risultati: Cus Milano-Cus Bologna 19 – 12; Cus Torino-Cus Milano 26-21; Cus Pavia-Cus Bologna 5-24; Cus Bologna-Cus Torino 21-14; Cus Milano-Cus Pavia 51-0; Cus Pavia-Cus Torino 7 – 28. Anche il coach, Giulio Livotto, è soddisfatto, nonostante il risultato. “Prestazione nel complesso positiva. I ragazzi hanno dimostrato di essere all’altezza delle squadre più accreditate. Buon atteggiamento, condizione fisica e aggressività. Da migliorare il sistema di gioco generale e individuale che è ancora troppo impostato al rugby a 15 ( ovviamente con 2 soli allenamenti non si può prenderne di più). In conclusione resta la delusione per non aver ottenuto il risultato che i ragazzi avrebbero meritato”. A Torino c’erano Tommaso Giannuli (Ingegneria automazione), Filippo Schiavone (Biodiversità ed Evoluzione), Jaco Franco (agraria), Dylan Donati (scienze motorie), Alessandro Signora (geologia), Martino Neri (agraria), Gianluigi Piazza (Ingegneria), Simone Guatelli (Scienze naturali), Federico Soavi (scienze motorie), Giacomo Anteghini (agraria), Franceco Macchione (management dello sport), Enea Gambelunghe (scienze politiche). E ancora Giulio Livotto allenatore e Giordano Di Bello accompagnatore.