Sabato alle 16 allo Stadio Lanfranchi di Parma è l’ora del Silver Bowl.I Warriors se la vedranno con i Pretoriani Roma nella partita più importante della stagione.Un solo risultato è utile per avere il sacrosanto diritto di poter disputare la I° Divisione del 2019: la vittoria.Non c’è più tempo per strategie comunicazionali o alchimie tecniche. Le due formazioni sono pronte e al Silver Bowl si affronteranno con l’intento di non concedere alcuna change all’avversario. Chi vince sarà Campione d’Italia 2018 di II° Divisione, chi perde sarà il primo in classifica degli esclusi.Non ci sono più meccanismi per prevedere le strategie dell’avversario ed inventarsi le dovute contromosse necessarie a renderle inefficaci. Bologna e Roma si saranno studiate a lungo e sabato, sotto gli oltre 30 gradi previsti, si affronteranno a viso aperto.I pronostici contano poco perchè non c’è niente di meglio che sovvertirli con prestazioni eccezionali.C’è chi afferma che piuttosto saranno gli errori il vero ago della bilancia: chi sbaglia meno vince. Probabile, perchè 48 minuti di gioco effettivo sono un’eternità quando sei in testa e cerchi di lasciare lontano l’avversario, ma sono anche pochissimi quando sei sotto e devi recuperare punti preziosi.Questo è il fascino di un confronto sportivo nel quale tutto ed il suo contrario sono possibili, fatta eccezione che il migliore vince quasi sempre.Gli allenatori guerrieri hanno provato e riprovato ogni minimo particolare e simulato ogni tipologia di tecnica dell’avversario. Ma certamente anche Roma lo ha fatto, a dimostrazione che anche il confronto nascerà già sulle rispettive sidelines.I Blue chiedono l’ultimo sforzo ai propri tifosi, ossia quello di trasformare la tribuna Est (destinata ai tifosi bolognesi) in una piccola tana guerriera, proprio come succede all’Alfheim Field durante le partite in casa. E se già alle 15:47, l’orario previsto per l’entrata dei Warriors, l’accoglienza sarà calorosa come quella che avviene a Bologna, allora il pomeriggio inizierà con il piede giusto. Poi naturalmente sarà il Team a scrivere la propria storia, ma sapere di avere di alle spalle la propria gente, il proprio tifo, sarà un elemento di sicuro buon auspicio per i giovani sul campo.
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