Non riesce a completare l’impresa la CNF-UnipolSai Assicurazioni Bologna, che comunque esce a testa alta dalla massima competizione europea, subendo dagli storici rivali olandesi del Curacao Neptunus Rotterdam una onorevole sconfitta nella finale della European Champions Cup 2017, perdendo per 7 a 3 alla Armin Wolf Arena di Regensburg, la città bavarese che quest’anno ha ospitato l’avvincente “final eight” della competizione di baseball per club.
Si affrontavano i due club più vincenti a livello europeo dell’era contemporanea del baseball, quella del XXI secolo e infatti era la terza finale di coppa dei campioni fra Bologna e Rotterdam, dopo la prima di San Marino 2004, quella al meglio delle tre partite giocate fra Bologna e Rotterdam nel 2015 e quella di stasera, che ha visto per la terza volta affermarsi la squadra olandese, a sancire una supremazia, seppur tenue, del baseball “orange” rispetto a quello italiano e in generale della Italian Baseball League, che ha visto comunque una sua squadra, il San Marino, battere un’olandese, l’Amsterdam, nella finale per il terzo posto, come l’anno scorso la Fortitudo batté nella “finalina” proprio i Neptunus dopo che invece i Pirates avevano superato il Rimini in finale. Detto questo, nelle ultime tre stagioni la coppa è andata nei Paesi Bassi, dopo un periodo precedente di dominio IBL.
La CNF-UnipolSai ha tuttavia dimostrato che la differenza non è così marcata e l’esito del match poteva essere anche diverso. Nel finale ha sicuramente pesato la stanchezza: si è giocato ogni giorno e questa era la quinta partita, sicuramente un impegno gravoso per chi in Italia è abituato a giocarne due a weekend. L’equilibrio fra gli attacchi e i due lanciatori partenti, il biancoblu Rudy Owens e Elton Koeiman del Neptunus, ha retto fino alla fine del sesto inning, poi gli olandesi hanno operato l’allungo decisivo, segnando quattro volte nella settima ripresa.
Il Rotterdam è partito aggressivo al primo attacco, mettendo subito due uomini in posizione punto (valida di Van der Meer e doppio di Diaz) con un solo out sul tabellone e sulla battuta di Dwaine Kemp sono entrati due punti anche per l’errore di Vaglio. I biancoblu hanno comunque mantenuto i nervi saldi e già al cambio di campo si sono presentati con i primi due uomini in base, Nosti per ball e Fuzzi autore di una valida, con l’esterno che sul successivo singolo di Marval ha provato a correre verso casa base, subendo una dubbia eliminazione sulla bella assistenza di Diaz. Identica situazione al terzo inning, aperto dalle valide di Grimaudo e Nosti, ma un bunt in doppio gioco di Fuzzi ha vanificato l’occasione. Bologna ha poi trovato la meritata segnatura al quinto inning, quando Ambrosino (colpito) è avanzato sul sacrificio di Russo, successivamente ha rubato la terza ed è andato a punto su un errore della difesa sulla battuta di Nosti. Sostenuta da un ottimo Owens, che ha tenuto sostanzialmente a bada le mazze orange fino al sesto inning, la Fortitudo ha poi trovato il pareggio nella seconda parte della sesta ripresa, con due ottimi turni di Fuzzi e Sambucci, entrambi in base per ball con grande spreco di lanci del partente del Neptunus, con i due corridori ad avanzare su lancio pazzo e Fuzzi a segnare sulla lunga volata di sacrificio a sinistra di Osman Marval.
Mentre gli olandesi hanno inserito il primo rilievo (Tomek) già nel corso del sesto inning, i biancoblu hanno confermato il loro partente, già con oltre cento lanci sul braccio, anche in apertura del settimo. L’attacco è stato aperto dalla valida di Daantji, poi eliminato in seconda da un’ottima difesa dello stesso Owens sul bunt di Van der Meer, salvo in prima base. Le successive valide di Dille e Diaz sono state però una coltellata al cuore per la difesa biancoblu, che ha così subito il punto del nuovo svantaggio e l’avanzamento dei due corridori in base per una incertezza di Grimaudo. Una base intenzionale a Dwayne Kemp è stata l’ultima fatica di Owens, sostituito da Panerati, all’esordio nella competizione, che al primo lancio, a basi piene, ha subito il singolo a sinistra dal fortissimo catcher mancino Gianison Boekhoudt, uno dei migliori giocatori europei, che ha “sparecchiato” le basi anche con il contributo di un secondo errore di Grimaudo. Sul 2 a 6 la Fortitudo ha provato una reazione, mettendo ancora una volta i primi due uomini in base (Ambrosino colpito e valida di Russo), ma di nuovo come in altre occasioni non è riuscita a concretizzare, subendo anzi un’altra segnatura all’ottavo inning, frutto di un “solo homer” di Shaldimar Dantji su Crepaldi, rilevato poi nella stessa ripresa da Pugliese. Al cambio di campo ecco l’ultimo punto dei biancoblu, ma anche stavolta non sfruttando al meglio quanto prodotto da un inizio di attacco con le valide in sequenza di Sambucci, Marval e Garcia; su quest’ultima un errore di Dantji ha consentito l’ingresso del 3 a 7 definitivo, con il corpulento rilievo Berry van Driel, a trovare tre out di fila e ottenere una importante salvezza con quelli successivi al nono inning.
(foto Lorenzo Bellocchio)