Soddisfatto ed esausto, Alessandro Ramagli, come la sua truppa uscita da quarantacinque minuti intensi sul campo di Agropoli: di fronte una Givova Scafati di roccia, test vero e vittoria significativa.“E’ stata una partita difficile, particolare, iniziata tardi perché anche l’altra finale era andata al supplementare. Poi ci sono stati i problemi all’indicatore dei 24 secondi. Insomma una gara spezzettata, con tante pause, in cui non è stato facile tenere la concentrazione, e anche a livello fisico i giocatori ne hanno risentito. E’ stata complicata, abbiamo incontrato tante difficoltà, sono contento di averle superate utilizzando tutti i miei giocatori”.
La Virtus sembrava essersi incanalata sulla strada giusta già a metà gara, ma Scafati non ha mollato e anzi ha provato a cambiare lo spartito.
“Verso la fine dell’ultimo quarto sono scappati via, siamo stati bravi a rientrare, con molta disciplina. Poi nel supplementare abbiamo spaccato subito la gara. Delle cinque partite fatte fino ad ora, questa è di gran lunga quella in cui c’è stato da spendere e soffrire di più. Ma anche questo la rende più importante per valutare gli step di crescita della squadra. Ne usciamo arricchiti, anche dal punto di vista mentale. Ho potuto appuntarmi tanti aspetti positivi, tipici dell’11 settembre, cioè di un test fatto a tre settimane dall’inizio del campionato”.
La prima volta di Umeh, un debutto importante.
“Nella prima partita l’ho visto molto consistente. Nella seconda aveva un po’ di fastidio al ginocchio, un’infiammazione per cui mi è parso sconsigliato tirargli il collo. Ma nel momento in cui dovevamo giocarcela, era giusto fosse in campo a dare il suo contributo. Devo dire che mi ha molto impressionato la prestazione fisica importante di Lawson (eletto MVP del torneo, ndr). E’ stato molto utile e ha giocato tanto, perché Michelori era appesantito dai falli. Il modo migliore per ritrovare la condizione è attraverso il gioco, e lui questa sera ha giocato parecchio, e nel modo migliore”.
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