Ed ecco la seconda parte della Stagione 2016 del Teatro Comunale di Dozza!
Otto appuntamenti in tutto, da metà Ottobre a metà Dicembre in cui si presentano spettacoli con tematiche, linguaggi, stili molto diversi. Spettacoli di compagnie pluri premiate a fianco di compagnie formate da ragazzi che da anni affrontano seri percorsi di formazione teatrale.
DUE STUPIDI SUBLIMI (ON AIR)
15 Ottobre 2016 – ore 21.00
Si inizia con Diablogues/Compagnia Vetrano-Randisi con uno “spettacolo radiofonico”, “DUE STUPIDI SUBLIMI (ON AIR)”, in cui i due celebri attori Enzo Vetrano e Stefano Randisi, ospiti in diretta, appunto di una immaginaria emittente radio, tra dediche, musiche e messaggi inviati dagli ascoltatori, sciorinano i loro dialoghi, scritti premendo fino in fondo il pedale del nonsense. Sketch radiofonici che diventano teatro, davanti agli occhi degli spettatori invitati come pubblico negli studi in cui un simpatico conduttore presenta e raccorda le scene.
CLUSTER OF PEARLS – HOLLIS BROWN
5 Novembre 2016 – ore 21.00
Un gradito ritorno in ambito musicale: concerto di rock-blues con la band americana degli HOLLIS BROWN, che torna a calcare il nostro palcoscenico a distanza di un anno dal fortunatissimo tour mondiale “3 SHOTS”, con il loro ultimo disco “CLUSTER OF PEARLS”.
Una serata ad alto tasso di rock n’ roll, con questa band che è in continua crescita nel panorama della musica mondiale.
LA DOLCE GUERRA
di e con Elena Ferrari e Mariano Arenella
12 Novebre 2016 – ore 21.00
Spettacolo scelto quale progettoo rientrante nel Programma Ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Dolce Guerra è uno spettacolo anbientato nella Torino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, in piena Belle Epoque. Un giovane pioniere dl cinema e una maestra elementare cercano di “leggere ed interpretare” l’epoca in cui vivono attraverso le immagini del film che devono girare. E’ facile raccontare la realtà, difficile è capire quale realtà raccontare.
DOV’E’ LA SPERANZA? DOV’E’ IL FUTURO?
19 Novembre 2016 – ore 21.00
Spettacolo inserito all’interno del progetto sul riutilizzo a scopo sociale dei beni confiscati alla Mafia, “Il bene che fa bene” a cura dell’Istituto L. Casale di Vigevano, con la partnership del Comune di Vigevano, dell’associazione Libera, della cooperativa Le Tre Corde. Il progetto è stato selezionato nell’ambito del Concorso indetto dal Ministero dell’Istruzione e dal Senato della Repubblica “Dalle aule parlamentari alle aule scolastiche”, edizione 2015-2016 e ha partecipato il 2 Giugno alla premiazione in Parlamento.
THE HABER_IMMERWAHR FILE
di L’aquila Signorina/Terzadecade.
26 Novembre 2016 – ore 21.00
È la storia di Fritz Haber, premio Nobel per la Chimica nel 1908. In pochi ricordano il perché del premio, quella sintesi dell’ammoniaca che rese possibile lo sviluppo dei fertilizzanti artificiali in agricoltura, rappresentando una vera e propria rivoluzione in questo settore. Più noto invece, Haber, come l’ideatore del gas al cloro con cui sui fronti della Prima Guerra Mondiale, nell’aprile del 1915, si inaugurò l’infame capitolo delle armi chimiche di distruzione di massa e con cui, nei campi di sterminio nazisti, si compì la pagina più tragica del ‘900 ai danni di sei milioni di ebrei.
D5, PANTANI
di Sebastiano Gavasso, Alessandro Lui e Chiara Spoletini
3 Dicembre 2016 – ore 21.00
Lo spettacolo racconta la vicenda umana e sportiva di Marco Pantani. La timeline della vicenda ripercorre le prime scalate con la bicicletta di quando era bambino, l’approdo alla squadra che lo rappresenterà per anni, la Mercatone Uno, le vittorie e le sconfitte, fino alla penultima tappa del giro d’Italia 1999, quando viene squalificato a Madonna di Campiglio con l’accusa di doping. Concludendosi poi all’ultimo capitolo, con l’arrivo nella “famosa” D5, la camera dell’Hotel “Le Rose” che il campione affitta a Rimini per rinchiudersi in una solitudine silenziosa che lo porterà alla morte, un vero e proprio giallo, una messa in scena costruita maniacalmente a cui ancora oggi non viene attribuito un regista. Il testo dello spettacolo ha visto il prezioso contributo e la supervisione della madre di Marco, Tonina Pantani e del giornalista della “Gazzetta dello Sport” Francesco Ceniti, autore del libro “In nome di Marco” (Rizzoli, 2013).
STREET BAND BOOM
10 Dicembre 2016 – ore 21.00
Una vera e propria trasmissione da un palco teatrale, parole e musiche di un’Italia miracolata”. In scena Corrado Gambi e Laura Stellin (redattrice di Radio Deejay e Radio Capital), autori e conduttori della trasmissione di musica e viaggi “Street Band” su GMJ Radio di Vigevano (PV). Corrado e Laura, alla radio sono soliti accompagnare gli ascoltatori in piccoli viaggi per itinerari che seguono i classici del rock. Consigli, curiosità, aneddoti, ospiti live, piccole grandi storie alla scoperta delle città legate da un filo rosso. Questa volta accompagnano il pubblico lungo un doppio binario! Un viaggio in un’Italia di un’epoca che non c’è più, l’epoca del boom economico italiano degli anni ’60, l’epoca di Carosello, della musica leggera di un paese che usciva dalla devastazione della II Guerra Mondiale e che rinasceva.
ANTIGONE
17 Dicembre 2016 – ore 21.00
Una versione contemporanea di “ANTIGONE”, testo che mette in scena un conflitto di valore universale, quello fra le leggi dello stato e quelle della pietà e dell’amore, e propone una riflessione sul tema della responsabilità individuale. Molto spesso nella storia l’obbedienza alle leggi e agli ordini è stata invocata come giustificazione per commettere o tollerare crimini orrendi; in molte occasioni invece il sottrarsi a leggi considerate “ingiuste” è stato un modo per giustificare l’illegalità. L’Antigone pone alla coscienza un dilemma che non ha una risposta univoca, ma che impone ogni volta una riflessione ed una decisione: e proprio in questo stanno la sua forza e la sua perdurante attualità.
Insomma, un cartellone molto ricco e vario, in cui ognuno, se vuole, può trovare suggstioni, emozioni, chiavi interpretative, senso… in cui ognuno può leggere o immaginare parti di sé, se lo desidera… in cui ognuno ha la possibilità di “rispecchiarsi”.
Perché in fondo, come dice Jean Genet:
“Io vado a teatro per vedermi, sul palcoscenico, quale non saprei – o non oserei – vedermi o immaginarmi, e tuttavia quale so di essere”.